Lo scenario politico castiglionese viene stravolto in un giorno solo. Accade tutto lunedì 27 gennaio: Roberto Pignatta, attuale vicesindaco, dichiara ufficialmente che si candiderà per governare la città nei prossimi 5 anni. Parallelamente, il sindaco Marina Cha comunica che Debora Spanò e Nello Moretti sono fuori dalla giunta. Li sfiducia, e revoca le loro deleghe. In un colpo solo, i castiglionesi si ritrovano con un candidato sindaco ma senza due assessori. Tutto accade all’improvviso, ma non per caso. [caption id="attachment_38662" align="alignright" width="300"] Debora Spanò, assessore al bilancio, è stata sfiduciata[/caption] È martedì 21 gennaio quando i consiglieri di maggioranza decidono di farla finita con questo attendismo insostenibile. Scrivono una lettera al sindaco Marina Cha, in cui comunicano di aver parlato con il vicesindaco Pignatta, il quale ha accettato di rappresentarli come candidato sindaco alle prossime elezioni. Era il segreto di Pulcinella, ora è ufficiale: Pignatta scende in campo. Nella stessa lettera, però, i vari Benedetto, Bertassello, Cavassa, Gribaldo, Montini, Zeppegno, Zara mella e Zorzi, fanno capire al sindaco che non vogliono più Moretti e Spanò in mezzo ai piedi. Sono rei, i due assessori, di non aver mai smentito gli accostamenti a liste alternative a quella “di maggioranza”, con candidato Pignata. IL sindaco Cha non se lo fa ripetere due volte: probabilmente erano mesi che aspettava la scusa buona per liberarsi delle due pecore nere. Non è mistero che i rapporti interni alla giunta fossero incrinati ormai da tempo. [caption id="attachment_38663" align="alignright" width="225"] Nello Moretti, il secondo assessore sfiduciato[/caption] E così, d’emblée, la sindachessa fa recapitare ai due assessori una lettera in cui ammette di aver constatato “il venir meno del rapporto fiduciario e delle motivazioni che avevano motivato (sono pur sempre motivazioni, ndr) la nomina ad assessore e dell’idoneità del nominato Assessore a perseguire gli obiettivi amministrativi fissati nel programma di mandato (se ne accorge un po’ tardi, a quattro mesi dalle elezioni, ndr)”. Deleghe revocate immediatamente. Viabilità, tempo libero, arredo urbano, lavoro e servizi informatici, nel caso di Moretti. Bilancio, commercio, istruzione e trasporti nel caso di Spanò. Tutte deleghe che passeranno al sindaco, “in attesa della nomina di nuovi assessori” si legge nella comunicazione inviata ai due “sfiduciati”. Assolutamente improbabile, però, che a ridosso delle elezioni quei due posti vengano riempiti. Come leggere questa situazione improvvisa? Come un tentativo di “colpo di mano” dei fedelissimi di Pignatta. Un uno-due micidiale, proprio per la compattezza con cui tutti i consiglieri di maggioranza hanno aderito. Un colpo basso, a volerlo leggere così (Moretti e Spanò avevano sì denunciato qualche incomprensione i n giunta, ma nulla più. Quando Moretti aveva proposto di candidarsi a sindaco l’aveva fatto per “stanare” Pignatta), ma più che altro la solita tattica dello “scaricare prima di essere scaricato”. Sindaco e vice hanno bruciato gli altri sul tempo. Ma la spaccatura era inevitabile. Ora che è ufficiale, beh…ci sarà da divertirsi.
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