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Calcio
07 Dicembre 2024 - 23:45
Il 2-2 dello Stadium tra Juve e Bologna non fa felice nessuno: i bianconeri non sanno più vincere e pareggiano per la quarta volta di fila, i rossoblu sprecano il doppio vantaggio e si fanno riprendere al 92'.
Vlahovic torna ed è subito titolare, le novità della Juve sono sulla trequarti e a centrocampo: Thiago Motta concede un turno di riposo a Yildiz e Thuram, con Weah che gioca nella classica posizione del 10 e Fagioli lanciato al fianco di Locatelli. A destra c'è ancora Danilo con Cambiaso a sinistra, in porta viene confermato Perin e la retroguardia è completata da Gatti e Kalulu.
Italiano si schiera praticamente a specchio con il suo 4-2-3-1, ma deve rinunciare all'infortunato Orsolini: alle spalle dell'unica punta Castro sono a supporto Ndoye, Odgaard e Dominguez. Allo Stadium c'è anche Alessandro Del Piero, accolto dal solito affetto dei suoi ex tifosi. Nel tunnel degli spogliatoi, Thiago Motta e il suo staff abbracciano tanti vecchi amici e colleghi, d'altra parte per l'italo-brasiliano è una partita speciale visti i lunghi trascorsi in Emilia.
La Juve vive subito due brividi: al 4' Cambiaso resta a terra per un problema alla caviglia, poco dopo Ndoye colpisce il palo dalla distanza. Il laterale bianconero, tra l'altro ex della sfida, è costretto al cambio e deve lasciare il posto a Rouhi, mentre il Bologna continua a farsi preferire per costruzione del gioco e cattiveria agonistica.
L'arbitro Marchetti fa arrabbiare un po' tutti, con un contatto Kalulu-Odgaard (ritenuto regolare anche dopo un check con il Var) e qualche fischio che non accontenta nessuno. La Juve rischia ancora al 19' su una punizione tagliata di Miranda che viene deviata da Weah, e mentre i tifosi bianconeri ironizzano sul presidente del Torino Cairo, invitato a restare alla guida del club granata vista la tradizione nei derby (31 stracittadine, 24 sconfitte per l'editore), il Bologna passa: Holm trova il corridoio per Ndoye, lo svizzero esplode un destro imprendibile per Perin.
La squadra di Motta prova a scuotersi: Fagioli calcia in curva un rigore in movimento e il sinistro al volo di Vlahovic è respinto da Skoruspki, ma non riesce ad evitare i fischi dello Stadium che accompagnano la squadra negli spogliatoi.
I due allenatori non fanno cambi all'intervallo, ma il secondo tempo di Thiago Motta dura appena sei minuti: il bianconero non gradisce un fischio di Marchetti a centrocampo, il direttore di gara prima lo ammonisce e poi lo espelle per proteste. Il gioco riprende e il Bologna raddoppia, con Beukema che va in verticale da Castro, colpo di tacco per l'inserimento di Pobega e scavetto dell'ex Toro per battere Perin in uscita.
Lo Stadium chiede alla squadra di tirare fuori gli attributi, la Juve recepisce il messaggio e accorcia con la triangolazione Conceicao-Danilo-Koopmeiners, con l'olandese al primo gol in bianconero. Thiago "ordina" i cambi Thuram e Yildiz per Locatelli e Fagioli per una squadra a trazione offensiva, ma il vero jolly è Mbangula: al 92', servito da Vlahovic, trova il destro a giro che fa esplodere lo Stadium.
Ma non può essere piena gioia, anche perché la Juve rischia di ritrovarsi a otto lunghezze dalla vetta.
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