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CALCIO. Torino nelle mani di Hart, lavoriamo per l'Europa

Dall'Inghilterra all'Italia, dal Manchester City al Torino, con l'obiettivo di rilanciarsi e di riconquistare l'Europa. Il Torino si mette nelle mani di Joe Hart, il portiere dell'Inghilterra che il presidente Urbano Cairo ha strappato alla Premier per blindare la porta della squadra di Sinisa Mihajlovic. "La mia mentalità è la stessa del Torino, siamo identici: ci piace lavorare molto e duramente", si presenta il numero uno, che domenica scorsa ha esordito contro l'Atlanta con una sconfitta e con un gol evitabile. "Gli errori capitano, ma io cerco di migliorarmi tutti i giorni con il lavoro".

Aplomb inglese di serie e modi di fare gentili, Hart non serba rancore nei confronti del City, che lo ha scaricato dopo dieci anni, e del tecnico Guardiola. "L'allenatore è stato sincero con me e il club mi ha dato tante opportunità - dice - ora sono qui e sono concentrato soltanto sul Torino. Conosco la storia di questo grande club, e il Grande Torino, da prima di vestirne la maglia: non è stata una decisione difficile, sono molto contento". Per questo ragazzone di 29 anni la serie A, del resto, era un sogno: "Sono cresciuto guardandola su Channel 4, mi sono sempre informato sul vostro campionato - spiega ai giornalisti -. Qui si gioca un calcio molto organizzato, di ottima qualità. Mi piace l'energia, la passione, è un campionato entusiasmante".

A Torino Hart potrà confrontarsi da vicino con Gianluigi Buffon, che in passato ha avuto parole d'elogio nei suoi confronti. "É stato gentile con me, è un grande portiere, un'ispirazione per tutti i giovani. In Europa ci sono portieri fantastici come lui, Neuer, ma anche giovani come Donnarumma che ha solo 17 anni. Il derby? So che c'è anche la Juventus ma il Toro è uno dei migliori team sia della città che della serie A: io penso alla partita con l'Empoli, non al derby che è comunque una partita molto sentita".

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