CALCIO. Agnelli, "Juve non serve l'aumento del capitale per competere in Europa"

"Per essere competitivi in Europa non serve un aumento di capitale. L'aumento di capitale è uno strumento a cui si deve ricorrere per soli due casi: per un piano di acquisizioni o quando le società non hanno patrimonio sufficiente". Così Andrea Agnelli, presidente della Juventus ha risposto agli azionisti che gli chiedevano una ricapitalizzazione della società per competere in Europa.

"I dati quest'anno sono in netto miglioramento, la perdita è legata infatti a una tassa, l'Irap, che non è correlata all'attività della società. L'abbiamo dovuta pagare, ma dà fastidio avere perdite per 6,7 milioni, perché questo non certifica il lavoro fatto. Comunque abbiamo registrato un risultato importante e proseguiremo in questa direzione".

"Noi vogliamo essere competitivi in Europa ma è il sistema che deve essere competitivo - aggiunge Agnelli -. Significa fare investimenti in infrastrutture, concentrarsi su tutte le manifestazioni, Europa League in primis, riportare comparto al centro e sviluppare l'industria calcio. Magari ci metteremo due-tre anni in più, ma sono convinto che le forze riformiste vinceranno".

"Il rapporto con Exor è perfetto, ci dà pieno sostegno sempre". Lo ha detto Andrea Agnelli rispondendo alle domande degli azionisti. "Il rapporto con mio cugino Jachi è estremamente soddisfacente dal punto di vista professionale e umanamente di grande affetto", ha aggiunto.

"La Juventus, come Fca, non conta per Exor solo dal punto di vista dei risultati economici, ma fa parte della rete degli affetti", ha aggiunto Andrea Agnelli che ha parlato di "un continuo scambio di vedute" con il cugino John Elkann.

"Se guardo indietro a come eravamo nel 2004 - ha detto Agnelli - oggi siamo una società che può affrontare le sfide globali e la Juventus è una parte importante di questo".