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STRAMBINO. Si era appropriato dei pagamenti dei clienti presso ditta di Busano. Alla sbarra

Avrebbe sottratto denaro alla ditta presso cui lavorava, intascandosi i modo indebito i pagamenti dei clienti. Per questo si trova alla sbarra Francesco Patti, classe 1959 e residente a Strambino, difeso dall'avvocato Elena Bocchietti. Si trova imputato, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di appropriazione indebita, aggravata dal rapporto di lavoro. I fatti risalgono al marzo del 2010. A quell'apoca Patti lavorava, come proccacciatore d'affari, per conto dell'impresa "Alimentare Canavesana srl" con sede a Busano.

Secondo il capo d'accusa si sarebbe appropriato del materiale, della documentazione tecnica e delle somme corrisposte dai clienti per il pagamento delle merci per una cifra di quasi 9mila euro. L'attività illecita sarebbe passata in sordina fino a quando la ditta, di fronte ai mancati pagamenti, si era rivolta con solleciti ai clienti, ottenendo da tutti la medesima, ngusta, risposta, ovvero che avevano consegnato il dovuto nelle mani del Patti, mostrando tanto di fatture e firme.

L'srl, attraverso il legale rappresentante Arturo Corridoni, si è costituita parte civile, nell'ambito del processo, con l'Avvocato Daniela Dematteis. Giovedì scorso, di fronte al giudice Ombretta Vanini, è stato interrogato l'imputato che ha fornito la sua versione dei fatti, rigettando l'addebito. Secondo la difesa Patti, che oggi è disoccupato, avrebbe svolto correttamente il proprio lavoro tanto da lasciare, appunto, documenti alla luce del sole.

Il processo è stato rinviato al 19 giugno per sentire i legali rappresentanti di due ditte clienti del consorzio che avevano consegnato il denaro all'imputato.

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