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15 Febbraio 2020 - 06:50
Nella giornata nazionale contro il bullismo ed il cyberbullismo, sulla scia della visita di Leonardo Bonucci ricevuta martedì scorso, l’A.S.D. Nalboxe Boxing Club incontra i ragazzi di una classe del Liceo Paul Heroult di Saint-Jean de Maurienne in Alta Savoia, accompagnata dall’insegnante Laure Miteran, in Italia per il programma di scambi culturali che da anni vede protagonista attivo il Liceo Carlo Botta. Ad affiancare i ragazzi francesi in palestra sono presenti due classi italiane, la I e la II E del liceo Botta, accompagnate dalla professoressa Gabriela Cuibus, insegnante di lingua francese per le due classi, nonché docente referente italiana per lo scambio culturale tra i due gruppi di ragazzi.
La visita dei ragazzi francesi alla Nalboxe, non è occasionale. In una giornata come oggi, questo incontro vuole assegnare un valore internazionale al progetto curricolare ‘Insieme contro il bullismo’ promosso dall’associazione sportiva stessa: 63 è il numero di ragazzi che nella mattinata del 7 febbraio hanno partecipato agli allenamenti antibullismo condotti da Fabrizio Nalbone, tecnico sportivo avente qualifica di istruttore di difesa personale antibullismo, rilasciata dall’ente di promozione sportiva ASI.
La lezione a cui hanno partecipato i ragazzi è solo un assaggio delle potenzialità dello strumento messo a disposizione attraverso questo programma di addestramento e ha dato modo a Nalbone di illustrare sapientemente tecniche di difesa anti stupro e anti strangolamento che costituiscono uno degli aspetti fondamentali del corso. Il tecnico Nalbone definisce questa un’importante tappa nella realizzazione di un progetto che vuole lavorare al fianco di docenti, ragazzi e famiglie: “I bisogni dei ragazzi rispetto a questa tematica sono gli stessi, sia che parliamo di connazionali o di ragazzi provenienti da altre nazioni. Il miglior regalo ricevuto dai nostri ospiti oggi? I loro volti sorridenti, mentre si allenavano”.
La professoressa Cuibus, commentando l’iniziativa, ha sottolineato l’importanza di partire dai bisogni dei ragazzi per poter rendere efficaci le azioni e gli interventi erogati, mentre l’ospite francese, la professoressa Miteran, si è maggiormente soffermata sul cyberbullismo.
Cristina Franciosa, che collabora a fianco di Fabrizio Nalbone al progetto, commenta questa giornata dicendo che “l’obiettivo non è semplicemente quello di avvicinare i ragazzi ad uno sport, ma quello di lavorare al fianco di famiglie ed istituzioni alla continua ricerca di strumenti che siano di reale supporto ai nostri ragazzi. Le lezioni di difesa personale rappresentano un esempio di quello che intendiamo. Insegnare ai ragazzi tecniche di difesa come quelle che abbiamo visto oggi, lasciano un valore aggiunto ai ragazzi stessi che si traduce in maggior sicurezza e consapevolezza. E per consapevolezza non si intende solo sensibilizzazione rispetto al tema del bullismo in generale, ma anche rispetto ai limiti comportamentali che ci sono e che non possono essere ignorati. Ecco perché possiamo dire che questo programma lavora sull’area comportamentale e offre spunti di riflessione sia per le potenziali vittime di bullismo, sia per i bulli”.
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