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SETTIMO TORINESE. Capitan Mutanda

SETTIMO TORINESE. Capitan Mutanda

Capitan Mutanda

SETTIMO TORINESE. A Settimo non si trova più un calzino neanche a pagarlo oro. In un colpo solo sono spariti tutti i negozi di intimo. È una Caporetto peggio del covid, la comunità è allo sbando, lo sconcerto è tale da preoccupare le istituzioni che temono proteste senza green-pass, senza vaccino e, soprattutto, senza mutande. Si paventano i primi furti, le case verranno saccheggiate non più di oro e preziosi, ma di lingerie, biancheria intima e pigiamoni. Oppure si andrà in giro senza, come una volta, le ragazze vestiranno un’autoreggente alla volta, la giarrettiera diventerà una chimera, di perizomi neanche parlarne, cover-up introvabili. La domanda è una sola: dove metteranno le loro cose i settimesi? E con migliaia di cittadini smutandati e schiacciati come acciughe alla fera dei coj, cosa succederà? C’è già chi richiama la storia: i legionari di Roma senza mutande hanno conquistato mezzo mondo. Nel medio evo le signore mingevano all’inpiedi, è superfluo spiegare perché. I mongoli di Gengis Khan han mai messo su una mutanda, ma hanno espugnato la Cina, mica pizza e fichi, e a proposito di fichi, rimane la cara vecchia foglia, di questa stagione un po’ appassita, ma con qualche aggiustamento copre, almeno le cose più piccole.

Guardiamo positivo: si può andare in giro patanudi, mica è colpa nostra se non si trovan le robe. E poi ci si aggiusta con quel che si ha nel guardaroba, si rammendano i calzini, ammesso che ci sia ancora qualcuno capace di farlo, si recuperano le canottiere di flanella tipo panatè e si risparmia sul bilancio familiare tanto provato da boxer, tanga e corsetti.

Si guadagna anche tempo, si fa prima a far tutto, pipì, pupù e anche l’amore, che una volta, prima del disastro, ci si perdeva in tutto quel levare, spostare, sganciare, grattare, mescolare, e si rischiava il calo della palpebra, poi calava la pressione, quindi la libido, infine calava tutto, calava, e la partita si concludeva prima ancora di cominciare.

Insomma, dobbiamo far durare quelle che abbiamo addosso, passare il cambio sulla settimana, alla bisogna due o anche tre, non sostituirle neanche dopo il giro in bici del sabato mattina. Verranno tempi difficili, bisogna prepararsi.

Ci saranno ci saranno i no-mutanda e i pro-mutanda, arrancheremo sbracati, nel senso di senza brache, verso casa. E quando su Settimo scenderanno le prima ombre della sera, metteremo su i mutandoni di lana.

Quelli del nonno.

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