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SETTIMO. Serrande abbassate come negli anni Settanta: ma chi c’è, lavora

Nella periferia di Settimo sembra di essere ritornati agli anni Settanta. Sono i ricordi di gioventù quando, negli anni ’70-’80, si partiva tutti per le vacanze nel mese di agosto, lasciando la città vuota e i pochi parenti rimasti adagiati nei rari bar aperti a sorseggiare una bibita che rinfrescasse dalla calura agostana.

E la periferia di Settimo, nella settimana prima di ferragosto, è ripiombata con molta sorpresa in quel periodo. Venerdì 14 agosto erano molti gli esercenti della periferia della città  che hanno scelto di abbassare le serrande affiggendo i cartelli “Chiuso per ferie”: l’emergenza Covid, insomma, non li ha demotivati. In via Asti, ad esempio, l’unico esercizio commerciale aperto era il supermercato, in via Leinì solo tre bar e due coiffeur avevano le saracinesche alzate, mentre in via Milano, zona teatro Garybaldi, soltanto un bar, un’edicola e un tabaccaio erano aperti al pubblico. Per il resto, tutto chiuso.

I pochi commercianti rimasti hanno sfidato l’arsura sia per cercare di recuperare le perdite avute nei mesi di lockdown sia per affrontare, come le formichine della favola di Esopo, un inverno pregno di imprevisti.

Come Davide Di Benedetto, del bar Trilogy di via Leinì 23,: “Mi ritengo fortunato perché, nonostante tutto, noi stiamo lavorando. Conosco molti colleghi che hanno dovuto chiudere. Così quest’anno abbiamo deciso di non fare le ferie poiché, nel nostro settore, quando c’è il lavoro bisogna prenderlo e non ci si può permettere il lusso di chiudere. Ho solo una speranza, oltre che questa situazione di emergenza possa finire presto, che al Borgo Nuovo si possano organizzare più eventi per attirare gente, come mercatini dell’usato o feste di via”.

Altri invece sperano da anni, e non solo per il Coronavirus, che il comune si ricordi di loro: “Ovvio che il Covid ci ha danneggiato, - ha detto Giuseppina Condemi del Toujours Café in via Schiapparelli 1/B - ma non solo servono degli eventi al Borgo Nuovo, ma sarebbero utili soprattutto nuovi parcheggi per i cittadini che vengono qui per le loro commissioni”. E c’è chi non si lamenta più, perché: “In questa zona oramai non occorre che si faccia altro, hanno già fatto tutto!- ha affermato Giovanni Merendino del Cesto Goloso, di via Raffaello Sanzio 25, - Siamo circondati da supermercati e un altro è in progettazione. Per fortuna, noi abbiamo la nostra clientela affezionata, altrimenti... non ci voglio pensare. Comunque sono speranzoso, dopo le ferie andrà sicuramente meglio. Ne sono sicuro”.

“Spero non ci sia un nuovo lockdown .- ha sottolineato Giuseppina Valenti della cartolibreria ed edicola L’Ape Maia di via Milano 32 - perché noi con le scuole ci lavoriamo e se le dovessero richiudere o posticipare l’apertura, non sapremmo più cosa fare. Io mi sento sola, e dimenticata”.

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