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LA FONDAZIONE DI EPOREDIA

La città informatica per eccellenza è sempre stata un tantino impallinata con l'elettronica. Infatti per utilizzare il sistema binario venne fondata nel 100 AC. Il nome Eporedia è verosimilmente di origine celtica, legato al termine epos, cavallo (infatti rompono il cazzo ancora adesso), e reda, il carro a quattro ruote. Voi siete l'ultima. Fu la prima colonia romana posta a nord del Po, in Piemonte. Infatti i più entusiasti furono i militanti della Lega Nord Piemont, per i quali a sud del Po era tutta Roma Ladrona. In particolare il più felice si dimostrò un tale Gignus Vinia, il quale festeggiò l'evento mangiando un padellone di un piatto tipico, ovvero ciliegie, fagioli e cotenne di porco. Purtroppo la mangiata finì male, perché il tribuno dei patrizi venne multato per avere parcheggiato il suo carro in malo modo. La città venne costruita col preciso scopo di monitorare degli importantissimi passi alpini, soprattutto il Piccolo e il Grande San Bernardo, che all'epoca erano sotto il controllo di un popolo Celto-Ligure, i Salassi, così chiamati perché pagare il pedaggio di transito con loro costava lacrime e sangue. Malgrado la costruzione di Eporedia in una posizione strategica, la resistenza dei Salassi, popolo fiero e combattivo, durò ancora molto a lungo, e solo Augusto, il portatore di pace più guerrafondaio della storia, riuscì a sottometterli. Tra coloro che si distinsero nella fondazione della città vi era una certa Georgia Populus, che voleva preparare nel punto di congiunzione tra Decumano e Cardo uno spettacolare presepe, solo che nessuno capiva cosa cacchio fosse, visto che le statuette rappresentavano un evento per il quale mancavano ancora cento anni. Anche il tentativo di far passare l'asinello per una lupa e il Bambinello per Romolo risultò fallimentare. Proprio in riferimento alla nascita di Cristo, una certa Anna Malum si fece disegnare sopra una tavoletta di cera con una mascherina e un cartello in mano, con scritto "Prima dell'anno zero non si può fare nulla, i Consoli Lucio Valerio Flacco e Gaio Mario ci hanno abbandonati. PS: non c'è alcun mutamento climatico". Sulla parete rocciosa che separa il Lungo Dora dalla parte alta della città, è presente una lapide bronzea del 1900, che ricorda il bimillenario della fondazione. E non è ancora stata imbrattata. Ora vi saluto che vado a fondare Augusta Praetoria. PS: l'Assessore Balzola si dissocia da questa interpretazione storica della nascita di Eporedia.
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