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IVREA. Dove eravamo rimasti?

IVREA. Dove eravamo rimasti?

Anpi

Cari amici, come c’era da aspettarsi, la pandemia non ci ha resi più buoni. Già durante la fase più acuta della paura e del dolore, v’era chi maneggiava per accaparrarsi appalti milionari, concessi agli “amici degli amici” fuori da ogni legalità e senza alcuno scrupolo. Buoni, nel senso più ampio e profondo del termine, sono stati invece i medici, gli infermieri, i volontari che hanno compiuto ben più del loro dovere, con sofferenze fisiche e morali e perdendo spesso la vita. Noi Italiani siamo così: dove è il buio, accendiamo luci di altruismo e solidarietà. Altri nostri compatrioti, invece, ne hanno approfittato per rimestare sentimenti di odio, intolleranza, bassa politica. Fortunatamente, la destra estrema e inumana era fuori dal Governo, altrimenti avremmo forse avuto una replica delle agghiaccianti posizioni di Trump, Bolsonaro e via elencando? No, non ne siamo usciti migliori, né maggiormente consapevoli. Chi già lo era, ne ha avuto conferma; chi si ostina a non sapere resta preda di camicie nere e gilet arancioni. Abbiamo la memoria corta. La Storia non insegna mai. Come disse l’indimenticato Enzo Tortora riprendendo il suo posto in RAI dopo anni di sofferenze dovute ad una falsa accusa: “Dove eravamo rimasti?” Già: dove eravamo rimasti? Nel nostro piccolo erano tante le iniziative programmate, con incontri in Sede, nelle Scuole, su Memoria e Costituzione. In quei primi giorni di marzo, invece, tutto si è fermato, ed è un bene che ciò sia avvenuto (e sia stato rispettato il lockdown). Useremo questo periodo estivo per capire se ciò abbia veramente arrestato il virus, e quali altre misure occorrerà adottare. Una piccolissima notazione: forse sarebbe stato meglio parlare di “distanziamento fisico” e non “sociale”, perché sul versante della socialità mai siamo stati così uniti. Ne abbiamo avuta la conferma con gli episodi di altruismo già citati, cui aggiungere il grande, paziente lavoro degli insegnanti nel tenere uniti (on-line) gli alunni. Lo abbiamo sperimentato come Anpi con la “Maratona verso il 2 Giugno” e con quella precedente, quando chiusi in casa aspettavamo il 25 Aprile. Grande partecipazione, che ci ha fatto capire quanto queste date (la Memoria ed il loro significato) facciano parte del nostro patrimonio ideale. Se ne facciano una ragione le destre neofasciste, nazionaliste, sovraniste, razziste e xenofobe. Abbiamo presenti le piazze di Roma e Milano nelle quali vecchi e nuovi fascisti gridavano incongruamente “libertà”, proprio loro che ne avevano fatto strame in passato e che esercitano ancor oggi la peggiore violenza. La Storia va studiata, e poi occorre riflettere come migliorare il presente usando strumenti diversi, che si chiamano dialogo e solidarietà. Il mahatma Gandhi, senza alcuna violenza, non ha distrutto statue: ha abbattuto un Impero! Abbiamo molto di che soffrire ed indignarci per ciò che accade oggi, dalla Libia alla Palestina al Brasile agli estremi angoli del Continente. Non chiudere gli occhi, individuare gli obiettivi globali per cui combattere, non sprecare le nostre forze in inutili diatribe è più che mai necessario. I problemi sul tappeto sono molteplici e tanti li sanno elencare meglio di noi: lavoro, ambiente, scuola, sanità, economia; ma soprattutto un cambio di passo ed una nuova impostazione che non ci venda come nuovi/vecchi schiavi alle multinazionali private. Dove eravamo rimasti? Esattamente da lì riprenderemo, cercando di mantenere il maggior numero di eventi programmati, semplicemente traslandoli di qualche mese. Sarà necessario rispettare i distanziamenti… fisici, per cui provvederemo magari con incontri ripetuti e su prenotazione, e cercando anche sedi diverse. Speriamo che la questione dello Zac! si risolva al meglio; come fare altrimenti senza quel “polmone” di aria fresca, spazio, socialità assolutamente indispensabile? “Bellavista viva” ci ha offerto una fattiva collaborazione; altri seguiranno. Per ora, riapriamo ufficialmente il tesseramentoche s’era bloccato tre mesi fa. E’ un momento fondamentale della nostra (come di tante altre) Associazione, senza il quale non potremmo operare. La nostra Sezione Anpi di Ivrea e Basso Canavese è fra le più grandi della provincia. Contiamo sulla generosità e soprattutto sul convinto antifascismo del nostro territorio. Vi chiediamo non solo di rinnovare la vostra adesione, bensì di portare nella nostra famiglia anche amici e conoscenti. Avrebbe un grande significato. Vi alleghiamo qui di seguito le indicazioni sulle varie modalità per iscrivervi. Un grazie a tutti, e a presto!

Mario Beiletti

P.S.: un lungo periodo di guasti alla linea telefonica ha messo a tacere il consueto Notiziario e-mail. Abbiamo continuato, nel frattempo, sulla pagina Facebook, che vi invitiamo a consultare spesso. Ora speriamo che il guasto non si ripeta…   TESSERARSI ALL’ANPI COME FARE:
  1. Presso la Sede di Ivrea in via Dora Baltea 1, con appuntamento telefonico (0125 63 90 62 / 320 685 44 32 o contatto e-mail beiletti.anpi@gmail.com )
  2. Tramite Bonifico bancario
  IT48 T085 3031 0500 0067 0111 676 Banca d'appoggio: BANCA D'ALBA - CREDITO COOPERATIVO SC FIL DI STRAMBINO, Pza. Repubblica 16 Indicando nella causale: “Tessera ANPI Nome… e Cognome…” Una volta effettuato, comunicarlo al numero qui sotto fornendo i seguenti dati: Nome e Cognome…. Anno di nascita…. Professione… Residenza… Telefono… Indirizzo e-mail… 0125 63 90 62 / 320 685 44 32 beiletti.anpi@gmail.com La tessera verrà compilata e consegnata all’Iscritto con modalità da concordare.
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