CHIVASSO. L’odissea dell’ospedale continua...

Questa volta è il telegiornale a parlare della situazione gravosa. Una struttura che presenta la metà dei medici al pronto soccorso, pagano 60 euro l’ora i dottori chiamati dall’esterno.  La situazione era ormai già nota nella nostra città e tra i cittadini chivassesi. Da mesi, infatti, seguiamo le problematiche di questa struttura, inaugurata dalla nostra amministrazione prima delle votazione con mille promesse che sono rimaste abbandonate in chissà quale cassetto. Una struttura che presenta deficit sia a livello strutturale (ricordiamo che ha già subito due allagamenti nell’estate) che a livello di equipe, nessun posto letto in più. I medici scappano  per andare in altre strutture (es. Molinette), il pronto soccorso collassa, le visite ambulatoriali presentano liste di attesa lunghissime. Le infermiere lavorano nel caos e col pericolo di denunce per l’incompetenza, pediatri presi a gettone. I dottori assunti da poco vengono fatti turnare tra le sedi di Chivasso, Ivrea, Caselle, Cirié a spese loro. La politica chivassese del Pd (stesso partito che governa la Regione) invece di trovare soluzioni cerca colpevoli, cerca di far tacere il tutto dando degli allarmisti agli ambientalisti che sono i portavoce dell’intera comunità.  Da tempo stiamo appoggiando le associazioni chivassesi ad una raccolta firme da presentare al Sindaco e al presidente della Regione Piemonte. Abbiamo fissato per venerdì 15 febbraio alle ore 21 una riunione pubblica con unico tema “Sanità e ospedale di Chivasso” per discutere insieme al nostro candidato Presidente per la Regione Piemonte Giorgio Bertola, presso la sala consiliare del nostro comune. Forse è giunto il momento di non parlare solo di TAV, ma di guardare quelle che sono le urgenze imminenti e attuali. Ci teniamo a ricordare che con i soldi del Tav si possono sistemare non solo le problematiche della sanità pubblica ma anche le scuole e i collegamenti di tutto il territorio.