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05 Aprile 2018 - 11:14
L’ex sindaco Bruno Matola mentre firma la petizione
C’è anche la firma dell’ex sindaco Bruno Matola tra i sottoscrittori della petizione per dedicare il nuovo ospedale di Chivasso alla figura del compianto Antonio D’Ambrosio. Ex sindaco di Montanaro, ex politico di rilievo del territorio e, soprattutto, ex assessore regionale alla Sanità, primo promotore del progetto del terzo lotto del nosocomio di corso Galileo Ferraris, inaugurato a fine gennaio e operativo da qualche settimana.
S’allunga giorno dopo giorno l’elenco dei firmatari della petizione che verrà portata sulle scrivanie del direttore generale dell’Asl To 4 Lorenzo Ardissone e del sindaco Claudio Castello.
A tanto affetto, la moglie Olga e le figlie Barbara e Federica D’Ambrosio hanno risposto con sincera gratitudine: “Vi ringraziamo per l’affetto che ci state dimostrando, indipendentemente da ciò che sarà - hanno dichiarato al nostro giornale -. Concludiamo con una frase di Isabel Allende, che speriamo possa essere di sostegno per tutti coloro che hanno perso una persona cara: “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”. Grazie”.
“[...] Il ricordo e la gratitudine di migliaia di cittadini e pazienti che, senza distinzione di appartenenza sociale, Antonio D’Ambrosio ha sempre seguito con discrezione, competenza e generosità, anche quando era impegnato nell’alto ruolo di Assessore regionale si somma alla gratitudine del sistema sanitario piemontese che ha avuto in lui per anni un politico di riferimento disponibile e competente - si legge nel testo della petizione -. Il dottor Antonio D’Ambrosio aveva seguito con passione la complessa vicenda del terzo lotto dell’ospedale di Chivasso, ma purtroppo la prematura scomparsa gli ha impedito di vedere il termine di questo importante ampliamento del “suo” ospedale di riferimento cui tanto era legato...”.
Chi volesse sottoscrivere la petizione può farlo da mercoledì 4 aprile nella nostra redazione tutti i giorni, fino al sabato, dalle 9 alle 18.
Presto verrà consegnata sulle scrivanie di Ardissone e Castello.
LA VOCE DEL CANAVESE
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