Tutto è iniziato da una battuta, buttata lì un po’ per gioco, una sera davanti alla televisione. Una domanda, circa un mesetto fa da parte della figlia Alessia, “Mamma perchè non partecipi?” e la voglia di divertirsi per staccare dalla solita routine quotidiana hanno fatto il resto. Clementina Martini, chivassese doc, mai e poi mai si sarebbe sognata di essere protagonista per ben quattro puntate (il 7, 10, 11 e 12 luglio) di “Caduta libera”, il quiz pre serale condotto da Gerri Scotti su Canale 5. Lo capisci dall’entusiasmo che ancora ci mette nel raccontare gli aneddoti del backstage. Da come sorride ricordando le “gaffe” trasmesse in tv. Una fra tutte quando ha fatto intendere di essere vedova e specificare, la sera dopo, che non è così. “E’ l’emozione - si giustifica nella nostra redazione, a programma concluso -. Anche le domande più semplici lì diventano la cosa più complicata del mondo. E’ colpa della botola che hai sotto ai piedi”. “Tutto è successo nel giro di un mese - inizia il suo racconto Clementina -. Ho chiamato il numero in sovraimpressione e mi ha risposto una segreteria. Sono stata ricontattata e sono andata a fare il provino a Torino. All’inizio non volevo accettare ma mia figlia ha insistito”. Ha deciso di prenderla come un gioco. “Ti sembra di ritornare dietro i banchi di scuola - continua -. Per le selezioni devi fare un quiz in cui devi rispondere a 60 domande in 15 minuti. Dopo lo scritto vieni chiamato per il test orale davanti alla telecamera. Poi ti dicono la fatidica frase ‘Ti faremo sapere’.Mi hanno chiamato due settimane dopo che io già non ci pensavo più”. Così è arrivato il tempo delle registrazioni a Cologno Monzese. “E’ il mondo delle favole in cui la realtà supera l’immaginazione - ricorda la chivassese -. Arrivi lì e si prendono cura di te, ti truccano e ti aggiustano i capelli. Anche le persone sono fantastiche. Molto semplici, alla mano. Soprattutto Gerri Scotti è un uomo molto a modo, spontaneo e professionale. E’ una bella persona, ti mette a tuo agio. Tira fuori quello che sei realmente e infatti io sono venuta fuori come sono nella realtà”. Un incontro tra amici, insomma, in cui scherzare e divertirsi. C’è però la botola... “Cadere giù da lì è una sensazione tremenda e allo stesso tempo bellissima. Naturalmente ci sono esperti che ti insegnano come fare per non farti male e, ovviamente, finisci sul morbido. Tutto è organizzato per qualsiasi emergenza. Ci sono le ambulanze, i dottori, i defibrillatori”. Il ricordo più bello? “Ma tutto è stato fantastico. Ma è stato bello vedere la fierezza negli occhi di mio papà che era in studio insiemme a mia suocera.Diciamo - conclude Clementina - che è un momento che abbiamo voluto vivere così, tutti insieme, infamiglia. Se lo rifarei? Certo che sì”.
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