Nel bel mezzo dell’Alpe Bianca di frazione Tornetti di Viù, in un ambiente in buona parte selvaggio e incontaminato, è presente una struttura di 5 piani, lunga circa 80 metri, costruita alla fine degli anni Settanta. È l’orrore, o forse bisognerebbe dire l’errore, di una società di Sanremo che ha pensato di fare fortuna con ciò che sarebbe diventato un albergo, a dir poco imponente. Ciò che un tempo sarebbe diventata la gallina dalle uova d’ora, un comprensorio che avrebbe contribuito all’offerta sciistica delle Valle di Lanzo, grazie alla presenza degli impianti limitrofi di Usseglio Benot, Ala di Stura, Balme e della vicina Colle del Lys oggi è il set ideale per un film horror o per un video musicale di qualche cantante rap. Il vecchio edificio abbandonato è conosciuto da tutti come l’eco-mostro, sia per l’impatto ecologico, si a per quello visivo. La struttura in cemento armato è soltanto una parte del progetto della ditta. Si pensava infatti di costruire anche case e alloggi vacanza. Peccato che negli stessi anni in cui sono incominciati i lavori ha smesso di nevicare ed è bastato questo per far tramontare il sogno, ad abbandonare il cantiere e a cessare i lavori, mai più ripresi. All’interno dell’edificio si possono trovare scarpe, copertoni, chiodi, spuntoni, ferrame arrugginito, un paio di sci abbandonati, ,feci di animali, impianti elettrici dismessi, vetri, cocci di ceramica rotti e persino una lavatrice. Non c’è neanche un parapetto, ne una linea-vita di protezione. Chiunque volendo può entrare nell’edificio ed infatti qualche writers ha già pensato di farci visita. Fuori, la struttura si estende per qualche metro il tetto di un capannone completamente ricoperto dalla neve e ripiegato su se stesso. Vecchie lamiere che non fanno che aumentare la quantità di ruggine e ferro presenti qui intorno. Poco più in là c’è anche l’abitacolo della biglietteria, che è stata in funzione dal1992 al 1994. Poi ci sono gli impianti di risalita, oggi completamente in disuso. L’unica cosa positiva dell’ ecomostro è che dall’ultimo piano dell’edificio la vista è letteralmente mozzafiato. Ma lo sarebbe stata l’intera valle, senza che nessuno pensasse di poterci ricavare più di quello che la natura, da sola, poteva offrire. La bellezza delle sue montagne.
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