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TORRAZZA. Un "Sic" nell'area industriale

TORRAZZA. Un "Sic" nell'area industriale
Un sito di importanza comunitaria. Sarebbe questa la soluzione per salvare le specie di animali protette rinvenute la scorsa primavera nella zona industriale di Torrazza. Dopo diversi incontri con il proprietario dell’area, l’amministrazione comunale targata Massimo Rozzino ha infatti redatto un progetto di rinaturalizzazione del territorio, una volta utilizzato per l’estrazione di argilla ma oggi occupato da capannoni industriali ed abitato da piccoli anfibi - tritoni crestati, rospi smeraldini e rane di Lessona - protetti e tutelati dal Ministero dell’Ambiente e addirittura dall’Unione Europea perché a rischio estinzione. Un vero e proprio intervento di recupero ambientale per riportare allo stato naturale un’area fortemente compromessa dalle attività dell’uomo. A scoprire l’acquitrino, mesi fa, era stato Andrea Ciraci, studente universitario ad un passo dalla laurea in Biologia Ambientale. Proprio lui aveva sottolineato l’importanza di portare avanti un progetto di conservazione delle specie e del loro habitat. “I siti riproduttivi di questa specie - diceva - meritano tutela rigorosa. L’acqua è importante per la riproduzione degli anfibi perché le loro uova, non avendo il guscio, devono essere deposte per forza nell’elemento liquido. È in acqua che le uova si schiudono, ed è sempre in acqua che le larve completano la loro metamorfosi prima di andare sulla terra ferma ed è lì che ritornano da adulti per riprodursi. Se il sito venisse distrutto, sarebbe una grave perdita”. La realizzazione di un Sic, un sito di interesse comunitario, sembra quindi essere la proposta più azzeccata per la salvaguardia di quel territorio. Il progetto è stato infatti già inviato alla Città metropolitana e molto presto potrebbe essere analizzato dalla Conferenza dei Servizi.
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