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07 Agosto 2014 - 21:05
Roberta Pinotti
Tredici caserme dismesse dalle forze armate saranno restituite alle città. In tutto i Comuni di Roma, Milano e Torino avranno a disposizione un milione di metri quadrati di beni inutilizzati per favorire lo sviluppo economico e sociale dei loro territori. E già si pensa al possibile riutilizzo: dalla nascita di una città dei bambini a Milano, al social housing di Torino. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, è decisa: "Le caserme che non servono più alle forze armate devono diventare occasione di vita e di ricchezza per questo paese". Fino ad oggi, dice, "a parte pochissimi casi" questo patrimonio è rimasto inutilizzato, a causa di "resistenze determinate dalle norme" o per i vincoli sugli edifici. Per questo "nello Sblocca Italia inseriremo delle norme per rendere più veloce e semplice la messa a disposizione delle caserme dismesse. Stiamo lavorando con l'Anci a un pacchetto di misure di semplificazione". Soddisfatti i sindaci delle tre grandi città, che oggi hanno siglato a Roma, con il Ministero e l'Agenzia del Demanio, tre protocolli di intesa per la trasformazione e rifunzionalizzazione dei complessi immobiliari della Difesa. E' "una grande opportunità" per le città, afferma il sindaco di Torino e presidente dell'Anci, Piero Fassino. "La visione del governo e degli enti locali va nella stessa direzione: valorizzare i beni esistenti al servizio dei nostri cittadini", aggiunge il primo cittadino della Capitale, Ignazio Marino. I tre Comuni avranno tempo un anno, è stato spiegato, per presentare la riprogettazione, che - puntualizza Marino - "avverrà in maniera partecipata con i cittadini". "L'obiettivo - osserva Giuliano Pisapia, sindaco di Milano - è passare dai fatti alla concretezza in tempi oggettivamente brevi con un'effettiva consegna alle città di questi immobili". Nuovi spazi per le città, dunque, e maggiori risparmi per lo Stato ("le spese vengono ridotte, si abbatte il debito pubblico, si riducono i fitti passivi", precisa il Ministero). In generale, è una decisione che, secondo il sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, "si inserisce in un'idea di fondo del governo, di rivalutazione del patrimonio italiano". A Roma verranno restituiti i 334 mila metri quadri delle caserme "Ulivelli", "Ruffo" e "Donato", dello Stabilimento Trasmissioni, della Direzione Magazzini del Commissariato e del Forte Boccea. Milano avrà a disposizione 503 mila metri quadri, con la riqualificazione di "Piazza d'Armi", caserma "Mameli", magazzini "Baggio". Alla città di Torino saranno assegnati i 74 mila metri quadri delle caserme "C. Di Saluzzo", "La Marmora", "De Sonnaz" e del magazzino "M.ar.di.chi". I protocolli di oggi seguono quello sottoscritto ad aprile con il sindaco di Firenze, Dario Nardella. I beni dismessi, prosegue il ministro Pinotti, vengono "soprattutto dall'Esercito. Mi aspetto che anche dalla Marina e dall'Aeronautica arrivino immobili" destinati al riutilizzo. "E' un dovere patriottico - conclude - un dovere che tutte le forze armate devono sentire". La task force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili della Difesa sarà operativa anche durante la pausa estiva. Oggi è stata firmata anche una lettera di intenti con l'Anci per condividere la stesura, entro il 15 settembre, di una norma di semplificazione in materia urbanistica che faccia perno su concetti di premialità e tempi certi. "La cooperazione tra Anci e Ministero - dice Fassino - è volta a dare continuità a questa destinazione e ad accompagnare i Comuni in tutta la fase istruttoria e di negoziato".
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