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Dove nasce la musica: il Sinigaglia, la scuola che da cinquant’anni fa crescere una comunità

Dal 1973 l’Istituto Musicale di Chivasso forma generazioni, unisce quartieri, entra nelle scuole e oggi guarda alle sfide digitali con la gestione integrata del Blu Room Studios

Istituto Musicale Comunale Leone Sinigaglia

Il presidente onorario Riccardo Ariagnio e la presidente Miriam Mazzoni

Il Canavese non è soltanto tradizione e paesaggio, ma anche un territorio attraversato da musica, formazione e partecipazione sociale. Dentro questa rete culturale, l’Istituto Musicale Comunale Leone Sinigaglia di Chivasso – oggi in via Mazzè 41/A – rappresenta dal 1973 un punto di riferimento stabile. Non un semplice luogo di lezioni, ma uno spazio che accompagna bambini, ragazzi e adulti in un percorso di educazione musicale che parte dalla primissima infanzia e arriva alle attività performative.

L’Istituto nasce grazie al sostegno dell’allora sindaco Paolo Rava, a cui oggi è dedicata un’aula. Da iniziativa privata è diventato realtà comunale, consolidandosi in pochi anni come una struttura capace di attrarre studenti da tutto il territorio e guadagnandosi la fama di “liceo musicale” della zona, quando ancora i licei musicali non esistevano.

Negli anni la crescita dell’Istituto è stata guidata da tre figure centrali: Riccardo Ariagno, clarinettista e Presidente Onorario, la pianista Gabriella Barbero, scomparsa nel 2022, e il flautista Dario Pracca, venuto a mancare lo scorso mese. Tre nomi legati alla storia dell’ente, ricordati oggi per un lavoro che ha contribuito a costruirne metodo, reputazione e identità.

Il nome della scuola richiama quello del compositore torinese Leone Sinigaglia, figura di rilievo nello studio della musica popolare piemontese, vicino all’ambiente impressionista e vittima delle persecuzioni razziali: morì nel 1943 mentre stava per essere deportato. Una scelta, quella dei fondatori, che l’attuale direzione continua a rivendicare. La Presidente Miriam Mazzoni, il Vicepresidente Paolo Fasolo e la Responsabile della comunicazione Camilla Bettenzolisottolineano l’importanza di mantenere vivo il valore artistico e umano del compositore. “La nostra missione è custodire la sua eredità e diffondere il principio di una musica accessibile a tutti”, osserva Fasolo, presente nell’Istituto fin dai primi anni.

Attorno al 2000 l’amministrazione guidata da Andrea Fluttero avviò un percorso di revisione organizzativa: una valutazione esterna certificò qualità didattica e buona gestione, ma segnalò anche lentezze dovute alla burocrazia comunale. Da qui la scelta, in un mandato successivo, di affidare l’Istituto a un’associazione formata dagli stessi insegnanti, con un proprio bilancio e una convenzione col Comune. Un modello durato circa ventiquattro anni.

L’assetto è cambiato nuovamente sotto la giunta Claudio Castello, in seguito all’introduzione di nuove norme sulle concessioni pubbliche. Oggi la gestione unificata riguarda sia l’Istituto Sinigaglia, dedicato alla formazione, sia il Centro Musicale Comunale Blu Room Studios, dedicato invece alla parte performativa, alle sale prova e alle attività di registrazione.

Riccardo Ariagnio e Paolo Fasolo

 

La fondatrice Gabriella Barbero

Da destra a sinistra: Dario Pracca e Riccardo Ariagnio, i fondatori, insieme alla presidente Miriam Mazzoni e alcuni membri 

Secondo la Presidente Mazzoni, l’obiettivo rimane chiaro: “Non formiamo solo futuri musicisti. La nostra attività è rivolta alla crescita della persona e, per chi lo desidera, alla preparazione per l’ingresso in Conservatorio”. In passato, con il vecchio ordinamento, i corsi decennali di strumenti come il pianoforte rilasciavano un titolo equiparato al diploma di Conservatorio. Con le normative attuali, l’Istituto fornisce certificazioni utili al percorso, mentre gli studi accademici richiedono il passaggio nelle strutture riconosciute. Proprio per questo esistono convenzioni attive con il Conservatorio di Torino, quello della Valle d’Aosta, la sezione pop del Conservatorio di Cuneo, il liceo musicale Newton di Chivasso e l’indirizzo musicale della Scuola media di Brandizzo.

Con 35 docenti e circa 260 allievi dai 3 ai 99 anni, l’Istituto opera anche nella fascia 0-6 anni con il Programma Nazionale “Nati per la Musica” (NpM), per il quale è accreditato. La Presidente Mazzoni è referente regionale e membro del Coordinamento nazionale del progetto. Bettenzoli segue i percorsi dedicati ai più piccoli, tra cui lo spazio “Gembe”, acronimo di Giochi Educativi a Misura di Bambino, nato in contesti di quartiere come l’Isola del Quartiere e collegato a iniziative di inclusione sociale come l’“orchestra in borgo”, ispirata al Sistema Abreu.

Nei progetti territoriali rientrano anche “Adesso basta”, evento dedicato alla Giornata contro la violenza sulle donne, le collaborazioni con Unitre e un’ampia attività laboratoriale nelle scuole dell’infanzia e primarie di vari Comuni. Si tratta di percorsi che utilizzano percussioni, oggetti quotidiani e pratiche sonore per lavorare su relazione, ascolto e dinamiche di gruppo, più che sullo studio tecnico degli strumenti. Parallelamente l’Istituto partecipa a bandi rivolti alle scuole superiori – come quelli sul Songwriting – e al progetto “Consonante”, una ricerca triennale promossa dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo sull’efficacia dell’insegnamento musicale nelle primarie.

La componente performativa è rappresentata dal Blu Room Studios, fondato da Fasolo nel 2001 e oggi parte integrante del Sistema Musica. “È lo spazio dove si registra, si prova, e dove convivono musica moderna e formazione istituzionale”, spiega lo stesso Fasolo. Accanto a lui lavorano il produttore Emanuel Victor e l’ingegnere del suono Christian de Maestri, figure che contribuiscono a rendere il centro un riferimento per band emergenti e professionisti del territorio.

Dal 2022 l’intero Sistema Musica è riunito sotto un’unica gestione: l’Associazione Leone Sinigaglia APS, che attraverso la concessione comunale coordina sia l’aspetto formativo sia quello performativo. Una razionalizzazione che ha reso più omogenea l’offerta e rafforzato l’identità del progetto.

Lo sguardo è oggi rivolto alle nuove competenze richieste dal settore. È in fase di avvio il format “Fare”, dedicato all’audio-formazione digitale e ai temi legati all’intelligenza artificiale applicata alla musica. “Il futuro è una pagina nuova”, commenta Mazzoni, citando il compositore ungherese Kodály e il suo principio secondo cui la musica deve essere patrimonio di tutti.

Con oltre cinquant’anni di attività e una concessione in vigore fino al 2029, l’Istituto Leone Sinigaglia si prepara a proseguire il proprio ruolo nel Canavese: una presenza radicata, che combina memoria storica, progettazione educativa e una rete crescente di collaborazioni sul territorio.

Per approfondire, si rimanda al sito istituzionale https://www.istitutosinigaglia.it/  e https://www.bluroomstudios.it/   e alle pagine social dell'Istituto Sinigaglia di Facebook e Instagram  e le corrispondenti pagine social del Blu Room Studios di Facebook e Instagram .

Paolo Fasolo all'interno del Blu Room Studios, direttore artistico

La Blu Room Studios 

Collaborazione con Fondazione Cariplo, rappresentanti dell'Istituto da destra verso sinistra: la presidente Miriam Mazzoni e la responsabile delle comunicazioni Camilla Bettenzoli 

Il progetto per la Giornata Nazionale contro la Violenze sulle Donne

Il valore creativo genitori-figli

Il valore  dell'istituto Musicale Comunale Leone Sinigaglia 

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