Cerca

Attualità

Borgaro, 5.000 euro per un'aiuola: scoppia la polemica. "E' inutile, pagano i cittadini!"

L’opposizione contesta la nuova spesa e denuncia l’assenza di un progetto tecnico

Borgaro, 5.000 euro per un'aiuola: scoppia la polemica. "E' inutile, pagano i cittadini!"

Borgaro, 5.000 euro per un'aiuola: scoppia la polemica. "E' inutile, pagano i cittadini!"

Il Comune di Borgaro Torinese ha deciso di spendere altri 4.939,20 euro per realizzare un’aiuola fiorita sul lato nord della vasca di Piazza Vittorio Veneto. Una scelta che ha acceso immediatamente la reazione del gruppo consiliare Uniti per Cambiare, convinto che l’intervento non risponda a nessuna delle criticità sollevate negli ultimi mesi né alla questione più evidente: la messa in sicurezza dell’area.

L’atto amministrativo che autorizza la spesa presenta un dettaglio che l’opposizione definisce emblematico: l’intervento viene motivato come semplice “corollario” del giardino acquatico allestito la scorsa estate. Una definizione che, secondo i consiglieri, suona come l’ammissione implicita che non si tratti di un’opera necessaria, ma di un’aggiunta estetica nata strada facendo, senza un quadro progettuale complessivo. Da qui l’accusa di "ennesima toppa", un intervento che, "invece di prevenire problemi reali, introduce nuovi costi e nuove manutenzioni destinate – come sempre – ai cittadini".

Nel dettaglio, l’opposizione contesta l’assenza di un progetto tecnico allegato: nessun computo metrico, nessuna planimetria, nessuna descrizione delle lavorazioni, nessuna indicazione sulle specie vegetali, sulle quantità, sull’impianto di irrigazione, sui tempi di esecuzione o sulle garanzie. Per la minoranza, mancano persino riferimenti alle modalità di controllo delle opere e alle responsabilità in caso di malfunzionamenti. Tutto un insieme di elementi che, sommati, alimentano il sospetto di un intervento deciso in fretta, più per necessità politica che per effettiva utilità pubblica.

Ma il punto più critico è un altro. A luglio, la Giunta comunale aveva già indicato la soluzione da adottare per prevenire avvicinamenti pericolosi alla vasca centrale: una recinzione metallica, ritenuta compatibile con il progetto della piazza e capace di garantire sicurezza senza comprometterne l’effetto estetico. Una scelta chiara, esplicitata in un indirizzo politico formale. Eppure, quella recinzione non è mai stata installata. Oggi, invece, si interviene solo su un lato della vasca, piantumando un’aiuola che – osservano i consiglieri – non impedisce cadute, non contiene l’uso improprio dell’area e non affronta nemmeno i problemi già emersi nella gestione del giardino acquatico.

La domanda che ricorre nel comunicato dell’opposizione è semplice e diretta: perché ignorare una soluzione già prevista e potenzialmente risolutiva, per preferirne una che non risolve nulla?
Una domanda che diventa più pesante se si considera che la recinzione, qualora venisse comunque installata più avanti, si aggiungerebbe alla spesa per l’aiuola, generando un ulteriore costo per le casse comunali.

L’interrogazione depositata dai consiglieri è un elenco minuzioso di richieste di chiarimento: perché è stata contattata una sola ditta? Sono stati richiesti preventivi alternativi? Quali elementi hanno portato a considerare “congrua” l’offerta? Chi controllerà l’esecuzione? Quali garanzie sono previste? Perché non è stata richiesta una garanzia definitiva, pur trattandosi di opere pubbliche in un’area molto frequentata? Quali saranno i costi di gestione futuri, oggi impossibili da conoscere senza un progetto documentato?

Domande che, a giudizio dell’opposizione, dovrebbero avere risposte immediate, perché riguardano non solo la trasparenza amministrativa, ma il modo stesso in cui viene gestito il patrimonio pubblico. L’immagine allegata dal gruppo – una vasca con una semplice recinzione metallica, sobria e funzionale – diventa la metafora della polemica: interventi semplici, efficaci, già previsti e mai attuati.

«A pagare non è l’assessore. A pagare non è la Giunta. A pagare sono i cittadini», scrivono i consiglieri di "Uniti per Cambiare", ricordando che ogni determina adottata “a colpi di fretta” rischia di trasformare Piazza Vittorio Veneto in un laboratorio improvvisato di soluzioni temporanee. Soluzioni che cambiano mese dopo mese senza un disegno complessivo, mentre il costo continua a salire.

Nei prossimi giorni arriverà un’ulteriore interrogazione, questa volta sulle responsabilità progettuali, realizzative e di collaudo dell’intera opera di rigenerazione urbana della piazza. E' la promessa dell'opposizione. Segno che la vicenda è tutt’altro che chiusa. Anzi: per Uniti per Cambiare, questa aiuola è solo il sintomo di un metodo amministrativo che va discusso alla luce del sole.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori