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03 Dicembre 2025 - 05:07
Da destra a sinistra: Giovanni Ponzetti e Alessandro Actis Grosso
Il Canavese sta vivendo una fase di rinnovato dinamismo culturale. Tra i protagonisti di questo fermento c’è il Concorso Internazionale Solferini, ideato e coordinato da Alessandro Actis Grosso, artista e ceramista rodallese, presidente del CARC. Il progetto nasce con un duplice obiettivo: ricordare il poeta Amilcare Solferini, suo lontano parente, e posizionare l’iniziativa come appuntamento letterario capace di dialogare con realtà ben oltre i confini locali. Il valore aggiunto del concorso sta soprattutto nella capacità di creare relazioni e dare visibilità al territorio.
L’edizione di quest’anno ha segnato una collaborazione inedita con il Club del Libro di Igor Gribaldo, noto come “I Branzini”: un gruppo nato nel 2021 con un nome volutamente autoironico ma che, nel tempo, ha saputo costruire un’attività culturale riconosciuta. Gribaldo si è avvicinato al concorso nel 2022 come partecipante, ottenendo un piccolo riconoscimento l’anno successivo ad Agliè. Il dialogo con Actis Grosso e Giovanni Ponzetti si è consolidato dopo un episodio del podcast registrato per Radio Biblioteca Mottini di Caluso e pubblicato su Spotify il 17 dicembre 2024, in cui Gribaldo aveva raccontato le iniziative del Club: reading, esercizi di scrittura e attività in biblioteca. Da lì, l’idea di coinvolgere il gruppo nel Premio Editoriale è stata accolta senza esitazioni.
Tra febbraio e marzo, il Club ha contattato case editrici di Piemonte e Valle d’Aosta per la selezione dei titoli. La risposta dei “Branzini” è stata ampia: sette membri – Elena Carta, Giacomo Pirovano, Amin Mattea, Jolanda Pisano, Silvia Russo, Teodora Anton – hanno affiancato la giuria del Solferini, creando un gruppo di valutazione numericamente analogo alla commissione ufficiale. Le letture si sono concluse tra agosto e settembre. A seguire, sono stati definiti i nomi dei premi, le motivazioni e l’organizzazione dell’evento finale.
«Siamo rimasti soddisfatti, non ci aspettavamo una partecipazione così ampia», osserva Gribaldo. La sala da 100 posti del Castello di Pavone Canavese è stata riempita interamente, con altre cinquanta persone che hanno seguito la premiazione dalle scale. «Penso sia stata l’edizione più partecipata», aggiunge. Anche la provenienza dei finalisti lo conferma: tra i premiati c’erano un autore da Parma e una poetessa dalla Toscana. «Fa piacere vedere che chi partecipa al concorso ci tiene a essere presente alla premiazione».

Il valore culturale del Concorso Internazionale Amilcare Solferini

La forte partecipazione

Incontri importanti
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Il club del libro
La nona edizione si terrà a Caluso e manterrà la collaborazione tra Club del Libro e Concorso Solferini, con l’intenzione di coinvolgere ulteriori case editrici locali. Il lavoro resta completamente volontario e svolto nel tempo libero dai membri del gruppo.
Gribaldo sottolinea anche l’evoluzione interna dei “Branzini”: «Nel 2021 eravamo in quattro, oggi siamo una trentina». Una crescita che per il presidente indica la necessità di continuare a raccontare la cultura e a costruire una comunità che parta dal territorio.
Nel suo messaggio finale, Gribaldo richiama l’attenzione su una criticità storica del Canavese: «È una terra ricca di potenzialità, ma spesso non valorizzata dai suoi stessi abitanti. Ognuno va per conto proprio. Servirebbe più collaborazione tra i giovani che hanno attività e progetti. Portare idee e ascoltare gli altri: è questo che fa la differenza».
Il Club del Libro continua a muoversi in questa direzione, anche attraverso la comunicazione sui social. Tra gli episodi più recenti, Gribaldo cita l’opportunità offerta alle sorelle Giulia e Carola Boscolo, autrici del libro natalizio Perché non nevica più a Natale?. Grazie alla disponibilità di Buckfast Edizioni, il volume avrebbe potuto essere messo in mostra e venduto al mercatino di Natale di Orio, pur non essendo nel catalogo della casa editrice. È mancata soltanto la possibilità materiale di fornire le copie necessarie.
Un episodio che, nelle intenzioni degli organizzatori, rappresenta bene lo spirito della rete che sta nascendo: una collaborazione crescente, in cui le energie del Concorso Solferini e quelle dei “Branzini” contribuiscono a dare al Canavese un ruolo sempre più riconoscibile nel panorama letterario regionale.
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