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Aule gelide da un anno al Liceo Santorre di Santarosa di Torino: «Ci sono giorni in cui arriviamo a 11 gradi, in palestra siamo scesi a 5»

Studenti con giubbotti e guanti: in classe 11 gradi, in palestra appena 5

Borgo San Paolo al gelo: al Santorre di Santarosa dieci aule senza riscaldamento da un anno

Borgo San Paolo al gelo: al Santorre di Santarosa dieci aule senza riscaldamento da un anno (foto di repertorio)

Da settimane al Liceo Santorre di Santarosa le lezioni somigliano più a un bivacco invernale che a una giornata scolastica. Nelle aule della succursale di via Vigone, nel quartiere torinese di Borgo San Paolo, studenti e insegnanti seguono ore intere con i cappotti addosso, i cappucci tirati su e le mani infilate nelle tasche nel tentativo di scaldarsi. I termometri all’interno raccontano una situazione al limite: undici gradi in alcune classi, appena cinque e mezzo nella palestra, dove le attività motorie sono state sospese da giorni.

Il disservizio non è improvviso. Una parte dell’impianto di riscaldamento ha iniziato a dare problemi a novembre 2024, e da allora dieci classi su trentasei — insieme a vari laboratori, uffici e agli spogliatoi — sono rimaste praticamente al gelo. Il dirigente scolastico Paolo Ficara ha inviato in un anno tredici segnalazioni chiedendo interventi urgenti. Tecnici sono arrivati più volte, ma senza riuscire a ripristinare un funzionamento stabile.

Quest’anno la situazione è ulteriormente peggiorata: tutte le classi provenienti dalla sede centrale, attualmente in ristrutturazione, sono state spostate proprio nella succursale. Se inizialmente alcune sezioni potevano essere trasferite nelle poche stanze riscaldate, oggi non esiste più margine di manovra. «Condizioni inaccettabili», ripetono famiglie e docenti, costretti a convivere con temperature da esterno anche nelle prime ore del mattino.

A complicare un quadro già critico è arrivato un incidente durante i lavori nella vicina piscina Vigone: una conduttura è stata danneggiata, compromettendo anche il riscaldamento degli spogliatoi. Per tamponare, sono state distribuite dodici stufette elettriche, un intervento che si è però rivelato del tutto insufficiente. Gli ambienti restano gelidi e la dispersione termica degli spazi rende inefficace qualsiasi soluzione provvisoria.

Il caso è approdato anche in Circoscrizione 3, dove si è tenuta una riunione urgente. Il preside ha ribadito la necessità di un intervento risolutivo, mentre il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha annunciato un’operazione straordinaria tra il 5 e l’8 dicembre con l’obiettivo di ripristinare il riscaldamento entro martedì 9, prima del peggioramento previsto delle temperature esterne.

In parallelo, però, arriva una precisazione importante da Iren. L’azienda chiarisce che la manutenzione dell’impianto interno responsabile del disservizio «non rientra tra le sue attività», essendo in capo a un’altra società. Iren è infatti responsabile esclusivamente della centrale termica, definita «perfettamente funzionante», che serve il liceo e altri istituti della zona. Le criticità riscontrate nelle aule non dipenderebbero dunque da un malfunzionamento della centrale, ma da problemi nella rete interna dell’edificio.

Nonostante ciò, l’azienda sostiene di essere intervenuta «a titolo collaborativo» per aiutare la scuola ad affrontare l’emergenza: invio di tecnici, consegna delle stufette e disponibilità a operare durante il ponte dell’8 dicembre sono state, sottolinea Iren, «azioni svolte volontariamente, senza obblighi contrattuali».

Una distinzione che non risolve il problema immediato: studenti e insegnanti continueranno a entrare in aule gelide fino alla conclusione delle operazioni previste nei prossimi giorni. E mentre le famiglie chiedono una soluzione stabile e non più rinviabile, il Santorre resta il simbolo di un malfunzionamento protratto, dove responsabilità tecniche e competenze amministrative si intrecciano mentre la scuola — quella reale, fatta di banchi e persone — continua a tremare dal freddo.

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