Leini, il 25 novembre diventa una mobilitazione corale contro la violenza sulle donne

La città di Leini ha dedicato due giorni a iniziative diffuse contro la violenza sulle donne, con una partecipazione ampia e trasversale.

Ad aprire il calendario, nella mattina di martedì 25 novembre, tre tappe simboliche: il cortile di Villa Chiosso, il parco San Valentino e piazza Vittorio Emanuele. Qui la Consulta dei Giovani e la Consulta delle Donne, con il contributo delle scuole e il patrocinio del Comune, hanno animato una serie di interventi corali.

Centinaia di bambini e ragazzi, dalle elementari alle medie, hanno cantato, danzato, interpretato brevi scene ed esposto cartelli contro la violenza di genere. Un lavoro costruito in classe che ha trasformato la sensibilizzazione in un esercizio concreto di educazione civica.

A margine dell’iniziativa, il sindaco Luca Torella ha sottolineato la necessità di un impegno continuativo: "Una sola data, quella del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Numerosi gli appuntamenti promossi sia martedì 25, sia mercoledì 26. Infinita l’attenzione che deve essere rivolta a questo tema, anche al di fuori delle ricorrenze istituzionali".

La riflessione è proseguita in serata, al teatro Pavarotti illuminato di rosso, con l’incontro organizzato dalla Consulta delle Donne.

Collegata da Roma, la giornalista Francesca Schianchi ha offerto un intervento definito dai presenti “lineare, profondo, chiaro”, in grado di raggiungere pubblici diversi senza perdere incisività. Sul palco si sono alternati avvocati, funzionari di polizia e una rappresentante dei carabinieri. L’Arma è stata inoltre presente, come ogni anno, con un banchetto informativo al Carrefour, pensato per fornire strumenti e indicazioni pratiche alle donne che desiderano denunciare situazioni di violenza o segnalare episodi di cui sono a conoscenza.

La programmazione si è chiusa mercoledì 26 con lo spettacolo “Volo” di Francesca Brizzolara: un monologo intenso e misurato che ha portato in scena la storia di una donna qualunque, costretta a confrontarsi con la presenza di un “nemico” non oltre un confine, ma dentro la propria casa.

Una due giorni che ha così unito prevenzione, informazione e partecipazione pubblica, restituendo un messaggio netto: la violenza sulle donne non può essere affrontata una volta l’anno, ma richiede continuità, responsabilità collettiva e luoghi, fisici e simbolici, in cui la comunità possa riconoscersi e reagire.