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08 Luglio 2025 - 00:07
Una sola sera. Un solo spazio. Ma infinite suggestioni. Sabato 5 luglio, in occasione della Notte Bianca di Rivarolo Canavese, l’artista Danilo Sandrono ha regalato al pubblico un’esperienza intensa e vibrante all’interno della galleria Linea In di Franco Sesto, in viale Berone 12c. Per qualche ora, le pareti dello spazio espositivo si sono trasformate in finestre aperte sull’anima, accendendosi di colore, luce e simboli, in un dialogo visivo e sensoriale capace di toccare corde profonde.
Le opere in mostra, realizzate in acrilico e acquerello, raccontano la padronanza tecnica di Sandrono ma soprattutto la sua straordinaria capacità di trasformare la tela in racconto. Nulla è statico, nulla è puramente decorativo. I suoi dipinti sono narrazioni silenziose, dense di rimandi, emozioni e visioni. In ogni quadro si percepisce l’incontro tra la solidità della figurazione e il respiro dell’interiorità, tra il quotidiano e il simbolico, tra la forma riconoscibile e il mistero che essa custodisce.
Il primo impatto, varcando la soglia della galleria, è con la luce. Non una luce qualunque, ma una luminosità costruita con sapienza cromatica, capace di plasmare le emozioni e accompagnare lo sguardo in un viaggio profondo. Le tonalità scelte da Sandrono non gridano, ma sussurrano: ogni sfumatura è un invito alla riflessione, ogni bagliore un varco aperto verso un altrove interiore.
I soggetti variano, ma il filo conduttore resta intatto: si spazia da intime scene di vita quotidiana, colte nella loro delicatezza poetica, a composizioni più complesse, che evocano interrogativi universali sull’identità, il tempo, l’anima. Volti, paesaggi, gesti: nulla è dato per scontato, tutto è attraversato da uno sguardo che cerca il significato nascosto dietro l’apparenza.
Danilo Sandrono non si limita a dipingere: interpreta, filtra, trasfigura. Le sue opere non si consumano in una visione frettolosa, ma chiedono lentezza, attenzione, partecipazione. E in cambio, restituiscono emozioni autentiche, vibrazioni, memoria.
La serata del 5 luglio, inserita nel programma culturale della Notte Bianca, ha rappresentato molto più di una semplice esposizione: è stata un’occasione di incontro tra arte e comunità, tra gesto creativo e sguardo collettivo. Un momento in cui il linguaggio visivo ha saputo farsi ponte tra sensibilità diverse, lasciando il segno.
Con questa nuova tappa, Sandrono conferma la forza del suo percorso: un’arte che non si ferma all’immagine, ma la attraversa per arrivare altrove. E chi c’era, sabato sera a Rivarolo, lo sa: per qualche ora, guardando i suoi quadri, è stato possibile perdersi. E ritrovarsi.
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