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Gli studenti del Cena ambasciatori "Erasmus+" al fianco del Club per l’UNESCO

Dal laboratorio alla realtà: una campagna di comunicazione ideata dagli studenti per promuovere i valori dell’UNESCO e i progetti Erasmus+ Youth. Un percorso di crescita che unisce scuola, territorio e futuro

Gli studenti del Cena ambasciatori "Erasmus+" al fianco del Club per l’UNESCO

Gli studenti del Cena ambasciatori "Erasmus+" al fianco del Club per l’UNESCO

C’è una nuova alleanza educativa che prende forma nel cuore del Canavese, ed è quella tra l’Istituto d’Istruzione Superiore Cena e il Club per l’UNESCO di Ivrea. Un’intesa che non si limita a dichiarazioni d’intenti, ma si traduce in azioni concrete, idee condivise, progettazione partecipata. Protagonisti assoluti: gli studenti. Tema centrale: la promozione dei progetti Erasmus+ Youth, di cui il Club è da tempo promotore e ambasciatore sul territorio.

L’iniziativa ha messo in moto un’esperienza formativa intensa e coinvolgente, un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva. Gli studenti non si sono limitati a studiare o osservare: hanno creato. Hanno progettato una campagna promozionale reale, professionale, destinata a parlare al mondo giovanile, ma con uno sguardo rivolto all’Europa e ai valori fondanti dell’UNESCO: pace, solidarietà, sostenibilità, inclusione, dialogo interculturale.

Per molti è stata la prima occasione di sperimentare cosa significhi lavorare in squadra, confrontarsi con un committente esterno, rispettare scadenze, usare linguaggi diversi – dal visual design al copywriting – per raccontare idee e sogni. Per tutti, un’occasione preziosa per uscire dalla logica della lezione frontale e cimentarsi con un compito autentico, come lo definiscono gli esperti di pedagogia.

«Non è stato solo un esercizio scolastico», ha commentato con entusiasmo Carla Aira, presidente del Club per l’UNESCO di Ivrea, «ma un’esperienza viva, concreta, capace di accendere nei ragazzi la consapevolezza del loro ruolo all’interno della società e della futura Europa. Il nostro obiettivo è semplice e ambizioso allo stesso tempo: aiutarli a scoprire i propri talenti e offrire loro strumenti per immaginare un’imprenditorialità etica, responsabile, sostenibile».

Ecco allora che il progetto diventa anche un manifesto: per una scuola che non si chiude in se stessa, ma dialoga con il territorio; per un’educazione che non separa teoria e pratica, ma le intreccia; per un’idea di futuro che non è solo preparazione al lavoro, ma costruzione di senso e di comunità.

L’aspetto più potente dell’iniziativa è proprio l’incontro tra due mondi che, spesso, sembrano viaggiare su binari paralleli: quello della scuola e quello dell’associazionismo civico. Due universi che, quando entrano in relazione, producono scintille, sinergie, nuovi significati. «Quando i giovani sperimentano in prima persona cosa voglia dire progettare insieme, impegnarsi per un bene comune, pensare in un’ottica europea – sottolineano i promotori – la formazione cambia volto. Diventa qualcosa di profondo, radicato, autentico, vicino alla vita reale».

Il progetto ha previsto laboratori creativi, momenti di confronto con esperti, incontri con volontari internazionali, workshop in cui le competenze digitali e comunicative si sono intrecciate con i valori della cittadinanza globale. Un viaggio, più che un percorso, che ha permesso ai ragazzi di riscoprire il senso delle conoscenze apprese sui banchi, applicandole a un obiettivo concreto, tangibile, utile.

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Ma non finisce qui. La collaborazione tra il Cena e il Club per l’UNESCO è destinata a proseguire. In cantiere c’è già un nuovo progetto, ancora più ambizioso, che porterà gli studenti alla scoperta delle Vie Napoleoniche di Ivrea. Un viaggio nella storia locale, da raccontare con strumenti contemporanei: video, interviste, narrazioni multimediali. Anche in questo caso, i giovani saranno al centro, come autori, documentaristi, narratori del territorio.

Un percorso che parla la lingua della partecipazione e dell’inclusione, della memoria e dell’innovazione. Un esempio concreto di come si possa costruire una scuola “aperta”, capace di dialogare con la città, valorizzare il patrimonio locale e alimentare nei giovani il desiderio di essere cittadini attivi, consapevoli, protagonisti.

In tempi in cui si parla spesso di disaffezione giovanile, questo progetto è la dimostrazione che, se si offrono occasioni autentiche, i ragazzi rispondono. E non solo con entusiasmo, ma con intelligenza, creatività, passione.

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