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Tre guide per raccontare il Canavese: il territorio in mostra al Salone del Libro

Presentate a Torino le Guide Canavese 2025 e il progetto Canavese Experience: due anni di lavoro per valorizzare identità, turismo ed eccellenze locali. “Dobbiamo crederci noi per primi, solo così convinceremo anche i visitatori”.

Tre guide per raccontare il Canavese: il territorio in mostra al Salone del Libro

Tre guide per raccontare il Canavese: il territorio in mostra al Salone del Libro

Due giorni intensi, un palcoscenico di primo piano come il Salone Internazionale del Libro di Torino e una sfida ambiziosa: raccontare il Canavese come non era mai stato fatto prima. Si è conclusa lunedì 19 maggio la presentazione ufficiale delle nuove Guide Canavese 2025, articolate in tre volumi distinti ma complementari: Il Buon Vivere, Gli Itinerari nel territorio e la neonata Guida alle Esperienze in Canavese, parte integrante del progetto Canavese Experience.

Un lavoro editoriale frutto di due anni di approfondimenti, selezioni, confronti e aggiornamenti continui, con l’obiettivo dichiarato di costruire una narrazione unitaria, autorevole e moderna del territorio. A promuovere il progetto è Canavese2030, associazione che da tempo lavora per mettere in rete istituzioni, operatori turistici e realtà locali. A sostenere l’iniziativa, tra gli altri, la Città Metropolitana di Torino e la Regione Piemonte, che hanno ospitato la presentazione all’interno del Salone.

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Fabrizio Gea, presidente di Canavese2030, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di un’operazione che punta a raccontare il Canavese in modo corale: “Presentiamo il risultato di due anni di impegno e ricerca. Abbiamo costruito uno strumento pensato per promuovere il territorio con una voce sola, aggiornata, attendibile, capace di parlare a chi vive qui e a chi vuole scoprirlo”.

Accanto a lui, Corrado Scapino, presidente dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, ha posto l’accento sulle tante piccole eccellenze locali che, da sole, faticano a emergere: “Serve un salto di consapevolezza. Dobbiamo crederci noi per primi. Se valorizziamo noi il nostro territorio, lo faranno anche i turisti. E magari torneranno”.

Pasquale Mazza, consigliere delegato della Città Metropolitana di Torino, ha ricordato l’impegno degli enti locali, citando progetti come il Distretto Diffuso del Commercio Terre Canavesane che vede coinvolti il comune di Castellamonte e l’Unione Montana Valle Sacra. “Stiamo rafforzando il tessuto economico e culturale. Ma avete visto quanto è bello il Canavese? Quante cose ci sono da scoprire?”, ha detto visibilmente commosso.

Dello stesso tenore l’intervento di Giampaolo Verga, presidente del Consorzio Operatori Turistici del Canavese, che ha ribadito l’urgenza di fare sistema: “Le guide sono strumenti potenti. Permettono a ogni operatore di raccontare il territorio a modo suo, mettendo in rete esperienze diverse, capaci di adattarsi alle esigenze di ogni visitatore”.

Il progetto si basa anche su un concetto mutuato dal mondo dello sport, il cosiddetto terzo tempo, evocato da Andrea Zanusso, vicepresidente esecutivo di Canavese2030: “Il turista oggi vuole personalizzare la sua esperienza. Il Canavese può offrirgli tutto: dallo sport all’enogastronomia, dalle visite culturali allo shopping artigianale. Le nostre guide lo aiutano a costruire un viaggio su misura”.

A portare uno sguardo più ampio è stato Lamberto Vallarino Gancia, presidente dell’Advisory Board Canavese2030: “Progetti come Canavese Experience nascono così: piccoli passi, grande visione. Il collegamento con Torino, la qualità del nostro network, l’attenzione alle infrastrutture: tutto è parte di una strategia di posizionamento del territorio”.

Ha chiuso la mattinata Alessandro Zanon, direttore di VisitPiemonte, che ha confermato il pieno sostegno al progetto: “Sono orgoglioso di questo lavoro. Valorizzare il Canavese significa rafforzare l’identità dell’intero Piemonte. VisitPiemonte sarà parte attiva di questo percorso”.

Con la pubblicazione delle tre guide, il Canavese rilancia la propria immagine e si candida a diventare una destinazione turistica matura, autentica e competitiva. Raccontarsi in modo credibile è il primo passo. Ora tocca al territorio fare squadra. E al pubblico lasciarsi sorprendere.

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