Cecilia Cedone è la nuova sindaca dei ragazzi di Pavone

C’è qualcosa di straordinario nel vedere bambini e ragazzi entrare in una cabina elettorale, con la scheda in mano e il cuore che batte forte. È la democrazia che nasce, che prende forma tra i banchi di scuola, tra parole nuove e sogni in costruzione. Lunedì 7 aprile, a Pavone Canavese, la scuola si è trasformata in un piccolo municipio, e i suoi alunni nei protagonisti di un’esperienza che porteranno nel cuore.

Le elezioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi hanno decretato la vittoria della lista “La Voce dei Ragazzi”, che ha ottenuto la maggioranza dei voti e ha portato all’elezione della nuova sindaca Cecilia Cedone, accolta tra emozione, applausi e una grande responsabilità da condividere con i compagni.

Al suo fianco, nel nuovo consiglio comunale, sono stati eletti anche i consiglieri: Andrea Zito, Virginia Azzanni, Giorgia Baldo, Mirco Bonaguro, Giada Bonaguro, Michela Turinetto e Viola Favero, tutti espressione della stessa lista vincente.

Ma come in ogni vera democrazia, ci sarà anche un’opposizione, pronta a fare domande, a vigilare e a proporre alternative: i banchi dell'opposizione saranno occupati da Lorenzo Barchi, Omar Loussaif e Carlo Giovannini, eletti con la lista “Viva Nuova Pavone”.

Sono alunni delle classi quarte della scuola primaria e delle prime della secondaria, ma per un giorno, e forse per molti altri ancora, sono stati cittadini a tutti gli effetti. Con le loro parole, le loro emozioni, i loro programmi. Hanno parlato di ambiente, di spazi comuni, di benessere scolastico. Hanno parlato di futuro. E soprattutto, hanno capito cosa significhi prendersi cura della propria comunità.

Non si è trattato di un semplice “gioco di ruolo”. Le elezioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi sono un’occasione preziosa per imparare a confrontarsi, ad ascoltarsi, a rispettare chi la pensa diversamente. Sono un piccolo laboratorio di cittadinanza attiva che, anno dopo anno, forma giovani consapevoli e partecipi.

Nel volto emozionato di Cecilia, in quello determinato di Andrea, Virginia, Giorgia, Mirco, Giada, Michela, Viola, e negli occhi attenti di Lorenzo, Omar e Carlo, c’è una lezione che vale più di mille discorsi: la politica può essere bella, pulita, entusiasmante. Basta tornare a viverla con lo stupore e la sincerità dei ragazzi.

A Pavone, oggi, il futuro ha messo radici. E ha il volto sorridente di una generazione che non ha paura di dire la sua.