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Amore al tempo dei capannoni: Cirio e Lo Russo, una storia bipartisan

Il sindaco dem applaude il governatore di centrodestra. La legge di partito affossata, il Pd si spacca. Ma i piccioncini sotto la Mole sono più uniti che mai

Amore al tempo dei capannoni: Cirio e Lo Russo, una storia bipartisan

Stefano Lo Russo e Alberto Cirio

Altro che alleanze, programmi o linee politiche. In Piemonte ormai l’unica cosa stabile è l’amore. Quello tra Alberto Cirio e Stefano Lo Russo, il governatore di centrodestra e il sindaco Pd di Torino. Una coppia affiatata, inseparabile, tenera. Lui lancia una legge, l’altro gli fa l’endorsement. Lui parla di tagliare la burocrazia, l’altro gli regala cuoricini. Insomma, sono i piccioncini della politica piemontese. E tutti, ma proprio tutti, lo sanno.

L’ultima dichiarazione d’amore è arrivata sulla riforma urbanistica regionale. Cirio vuole accelerare l’approvazione dei piani regolatori? “Ottima decisione”, sospira Lo Russo, lasciando intendere che tra loro va tutto a meraviglia. Gli manca solo di dire “ti amo” in conferenza stampa. Intanto, nel Pd, è scoppiato l’inferno.

Perché il problema è che Mimmo Rossi, segretario regionale del Pd, non l’ha presa benissimo. Lui aveva presentato una legge per mettere un freno ai capannoni della logistica. Ma la maggioranza l’ha affossata senza troppi complimenti, e mentre Rossi si arrabatta con comunicati stampa e accuse di immobilismo, Topolina Lo Russo sta lì, felice e innamorata del suo Topolino Cirio.

Il Pd? Spaccato come al solito. Da una parte chi prova ancora a fare opposizione, dall’altra chi si stringe forte al governatore in nome della velocità, dell’efficienza, o forse di qualcosa di più profondo. A Roma qualcuno inizia a storcere il naso. Ma Lo Russo non si cura di queste gelosie. Lui ha occhi solo per Cirio.

Intanto, da Palazzo Lascaris, gli assessori di Cirio spiegano che la legge di Rossi era inutile, che bastano le norme già esistenti, che non servono doppioni. Ma sotto sotto si capisce che è solo un pretesto. La verità è che tra Cirio e Lo Russo c’è feeling, chimica, fiducia reciproca. E nessuno, nemmeno il Pd, riuscirà a dividerli.

Insomma, più che una partita politica, sembra un film romantico. E mentre il Piemonte aspetta capannoni, multinazionali e cemento, i due piccioncini si godono il loro momento magico.

Titolo del film?
“Ti snellisco il piano regolatore, amore mio”.

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