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Cassa integrazione per Trasnova: accordo storico, Regione Piemonte al fianco dei lavoratori

Via libera alle politiche attive del lavoro: “Rinnoviamo lo slancio competitivo”

Cassa integrazione per Trasnova: accordo storico, Regione Piemonte al fianco dei lavoratori

Cassa integrazione per Trasnova: accordo storico, Regione Piemonte al fianco dei lavoratori

Nella giornata di oggi è stato siglato presso il Ministero del Lavoro l’accordo per l’accesso alla Cassa Integrazione per Area di Crisi Complessa dei lavoratori Trasnova per 12 mesi, quindi per tutto il 2025. La firma di oggi – avvenuta alla presenza della Regione Piemonte, di Trasnova, delle rappresentanze sindacali dei lavoratori e delle Rsu e che segue l’accordo stipulato lo scorso 10 dicembre al Mimit – dà contestualmente il via alle politiche attive per il lavoro.

La Regione Piemonte infatti – tramite l’assessorato regionale al Lavoro guidato dal vicepresidente Elena Chiorino – si è messa a disposizione per garantire ai 13 lavoratori di Trasnova l’accesso alle politiche attive del lavoro. Con l’Unità di Crisi Integrata (U.C.R.I.), coordinata da Regione Piemonte, l’Agenzia Piemonte Lavoro realizzerà gli interventi di politica attiva che si renderanno necessari al fine di favorire il recupero occupazionale dei lavoratori a rischio di perdita del posto di lavoro.

Lavoratore dell'indotto automotive

“Siamo consapevoli della rilevanza strategica di Trasnova e dei suoi lavoratori. Dopo la sottoscrizione dell’accordo che ha portato allo stralcio delle lettere di licenziamento e all’accesso alla Cassa integrazione per Area di Crisi Complessa, la Regione interviene in prima persona e si schiera al fianco dei lavoratori in maniera concreta, offrendo loro la possibilità di aggiornare le competenze, di riacquisire capacità competitiva e di essere così in linea con le richieste del mercato del lavoro” ha commentato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

“Come Regione Piemonte siamo in prima linea nel sostenere i lavoratori impiegati nel settore automotive e nell’indotto con misure esistenti e percorsi creati ad hoc. Serve però una visione che metta al centro della transizione verde il lavoro e la tutela occupazionale. È fondamentale una revisione del Green Deal europeo” ha concluso il vicepresidente Chiorino.

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