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19 Novembre 2024 - 17:47
Anna Ansinelli durante la celebrazione nel 1950 come terza Ninfa Albaluce
Sono passati all'incirca due mesi dall'elezione di Giulia Giuliana Albo come Ninfa Albaluce 2024. Quel cognome può richiamare alla mente proprio la prima Ninfa in assoluto della storia di Caluso: Angiolina Giuliana Albo. Questo è un dato importante da sottolineare visto che, in certi articoli, risulterebbe una certa Maria Ansinelli al posto di Angiolina. Difatti, è la stessa Anna Ansinelli a smentire quelle voci: “Non riesco a capire chi sia questa Maria, io mi chiamo Anna e non sono stata nemmeno la prima Ninfa. Prima di me c'erano state Angiolina nel '48 e Carla nel '49“ .
Anna Ansinelli, 91 anni, è sempre rimasta in questo piccolo borgo canavesano e ne ha visti di cambiamenti. Si ricorda il periodo in cui i calusiesi subirono razzie e fucilazioni per mano dei soldati delle SS sotto gli ordini di Adolf Hitler: “ Mi ricordo molto bene quando i soldati venivano in casa a prendere tutto quello che trovavano “ - afferma Ansinelli, sottolineando anche un altro episodio : “In quello stesso periodo, avvenivano anche le fucilazioni in pubblica piazza e mi sono trovata davanti corpi senza vita di fronte all'Asl (azienda sanitaria locale) di Caluso “ .
Dopo un periodo così travagliato, Ansinelli ritrova il sorriso nel momento in cui ricorda la sua celebrazione come Terza Ninfa Albaluce nel 1950: “Mi trovavo sul carro a guardare Caluso dall'alto. Attorno a me tantissime persone che mi facevano i ringraziamenti. Mi ergevo proprio sopra quel popolo festante, fiera di me stessa “.
Il racconto della Storica Festa dell'Uva
La leggendaria Ninfa Albaluce e il metodo di selezione
Tale onoreficenza si origina da una lunga tradizione calusiese che mette radici in una leggenda secolare. Si trovano molte versioni su come possa essere nata questa Dea Albaluce, ma quella più rinomata racconta di un'amore travagliato tra il Dio Sole e la Dea Alba. Infatti, l'amore tra i due fu più volte limitato da quel Tempo inflessibile che intralciava il loro percorso.
Per questo motivo, la sorella Luna escogitò un piano insieme alle Stelle per mantenere l'Alba più a lungo a tal punto da farli finalmente incontrare. Da quei incontri fugaci, avvenuti nel punto più alto di Caluso, nacque la Dea Albaluce. Lei era solita apparire nel periodo autunnale con tanto di celebrazioni a suo nome. Purtroppo, a seguito di scelte umane, il culto della natura si disgregò e si trovò con pochissimi fedeli. Eppure, la Dea Albaluce non si arrese e continuò il suo cammino.
In un momento di nostalgia, la Dea si concesse una lacrima che cadde dalle sue gote verso un piccolo arbusto ai suoi piedi. Successivamente, quell'arbusto divenne talmente grande da non poter essere ignorato e il suo nettare rinnovò il sostegno alla Ninfa: l'Erbaluce di Caluso.
Il valore secolare di questa festa ha lo scopo di unire la cultura vinicola del territorio calusiese con l'incontro festante tra persone provenienti da varie parti d'Italia. Per questa ragione,è importante selezionare una rappresentante del territorio che possa valorizzare la cultura calusiese nel mondo attraverso un attento metodo. Difatti, qualche mese prima della Festa dell'Uva, alcuni membri dell'Ordine delle Ninfe si uniscono proprio per individuare la figura migliore per questo importante compito.
Le varie candidate possono essere proposte tramite i rioni o le frazioni, ma anche autocandidarsi attraverso una mail o messaggio sui social all'Ordine delle Ninfe. Successivamente, si organizza un colloquio conoscitivo con ciascuna aspirante dove si illustrano gli impegni e le responsabilità da tenere per rappresentare al meglio Caluso nell'arco dell'anno. Dopo di che avviene la scelta in segreto di tre possibili candidate per divenire la nuova Ninfa. È fondamentale questo passaggio per evitare che possibili ilazioni possano rovinare il momento.
Durante la convocazione che avviene singolarmente con la candidata, all'oscuro dell'identità delle altre due selezionate e con l'impegno di mantenere la massima riservatezza della sua possibile nomina salvo la squalifica, di fronte ad una commissione composta da rappresentanti di vari enti calusiesi (Pro Loco,Comune, Credenza Vinicola e altre figure di riferimento del territorio), si testa la capacità comunicativa e di conoscenza del territorio. A fine dei tre incontri, chi ottiene più voti sarà la nuova Ninfa e riceverà una chiamata con il risultato senza conoscere le sue sfidanti. Nel mentre, le altre singolarmente sapranno di non esserci riuscite con l'opportunità di riprovare il prossimo anno.
La festante nuova Ninfa Albaluce 2024 con a sinistra la sindaca Maria Rosa Cena e a destra la Ninfa dell'edizione precedente Elisa Domanico
Il valore di Ninfa per Ansinelli
Anna Ansinelli è la rappresentazione della Leggendaria Ninfa di Caluso per il suo modo di essere sempre stata a fianco del piccolo quartiere canavesano. Si è fatta carico di un difficile passato senza mai allontanarsi dal luogo in cui è nata e vissuta. Ha rifiutato una carriera da diva per stare vicino a suo marito Felicino Scapino, nel periodo d'oro del cinema d'autore: “ Quante richieste ho avuto in passato per il mondo del cinema. Mi vedevano come una seconda Sophia Loren. Ho preferito rimanere accanto a mio marito, rinunciando a quella carriera “- afferma Ansinelli, sottolineando quanto anche il marito Scapino ha rinunciato ad una carriera prestigiosa per stare con lei: “ Anche mio marito ha rinunciato ad una grande carriera come calciatore professionista del grande Torino per stare insieme a me “.
Comunque, a modo suo, è rimasta in contatto con persone di alto rango tramite il suo lavoro da sarta: “Ho cucito per grandi dame dell'epoca. Mi ricordo quante volte dal castello di Mazzè mi chiamavano per tessere nuovi abiti da fornire alle principesse che ci abitavano tra gli anni '60 e '80 “ - afferma Anna Ansinelli, confermando anche la presenza di allieve che imparavano da lei il mestiere: “ Sono sempre stata immersa tra la sartoria e la nobiltà e avevo al mio fianco apprendiste che dipendevano direttamente da me per diventare professioniste “.
Le sue difficoltà sono divenute punti di forza, rappresentando di cuore la virtù della Ninfa della leggenda. E chissà se quell'errore di associazione tra la prima elezione della Ninfa e Anna Ansinelli non sia forse un dato di fatto nel modo in cui ha vissuto la sua vita a Caluso.
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