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Vercelli candida il Canale Cavour a Patrimonio dell'Umanità Unesco. E Chivasso?

La proposta del sindaco Scheda è destinata a far discutere

Chivasso

Il Canale Cavour a Chivasso

Il Canale Cavour, maestosa opera di ingegneria idraulica che attraversa il cuore del Piemonte, si candida per ottenere il  prestigioso riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità UNESCO. L'annuncio è stato dato dal sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, al termine di un incontro con Stefano Bondesan, presidente di Ovest Sesia, l'associazione che gestisce il reticolo idrico del comprensorio.

"Inizia ufficialmente l'iter per candidare il Canale Cavour a patrimonio dell'UNESCO", ha dichiarato con entusiasmo il sindaco Scheda. "Insieme a Risò, la fiera internazionale del riso in programma nel settembre 2025, questo traguardo ci porterà fuori dagli steccati provinciali e permetterà alle nostre terre di farsi conoscere in tutto il mondo".

Stefano Bondesan ha aggiunto: "L'idea di Scheda dimostra che si possono fare grandi cose quando un'amministrazione comunale tiene alla sua terra e lavora a braccetto con chi quella terra la cura ogni giorno".

Ma il Cavour non è solo di Vercelli ma è anche "di Chivasso". E allora ci chiediamo: dov'è il sindaco Claudio Castello?

Un'opera monumentale al servizio dell'agricoltura

Il Canale Cavour a Chivasso

Il Canale Cavour, lungo 83 chilometri, trae origine dal fiume Po a Chivasso e termina nel Ticino, nel comune di Galliate (Novara). Realizzato tra il 1863 e il 1866, fu fortemente voluto da Camillo Benso, conte di Cavour, con l'obiettivo di trasformare la pianura padana e favorire lo sviluppo della risicoltura.

Nel 2016, in occasione del 150º anniversario del canale, si sono svolti festeggiamenti alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Oggi, otto anni dopo, l'avvio dell'iter per la candidatura UNESCO rappresenta un ulteriore riconoscimento del valore storico e culturale di questa infrastruttura.

La storia del Canale Cavour: un sogno divenuto realtà

L'idea di derivare le acque del Po per l'irrigazione del basso Novarese e della Lomellina nacque dall'intuizione dell'agricoltore vercellese Francesco Rossi. Dal 1842, per cinque anni, Rossi percorse con un semplice livello ad acqua i territori tra il Po e il Sesia, rilevando la pendenza del suolo e dimostrando che il livello del Po era superiore a quello del Sesia.

Il progetto definitivo del canale fu affidato nel 1852 all'ingegnere Carlo Noè. I lavori, iniziati nel 1863, si conclusero in soli tre anni, grazie all'impegno di circa 14.000 operai che scavarono a mano l'intero tracciato. Il canale, terzo in Italia per lunghezza, è un'opera che desta meraviglia sia per la rapidità di costruzione, sia per la perfezione raggiunta utilizzando solo mattoni e pietre.

Oggi, il Canale Cavour continua a svolgere un ruolo fondamentale nell'irrigazione delle risaie del Vercellese e del Novarese, rappresentando un simbolo dell'ingegno e della determinazione italiana. La candidatura a Patrimonio dell'Umanità UNESCO è un passo significativo per la valorizzazione e la tutela di questo tesoro storico e culturale.

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