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Chivasso

Guerra Israele-Palestina, mentre la politica dorme le associazioni scendono in piazza

"Abbiamo deciso di rompere il silenzio": sabato 16 dicembre presidio per chiedere la fine del conflitto in Medio Oriente

Guerra Israele-Palestina, mentre la politica dorme le associazioni scendono in piazza

Non è caduto nel vuoto l’appello di Hanna Hanania, sindaco di Betlemme in Cisgiordania, che con una lettera all’omologo di Chivasso Claudio Castello, scritta con il Natale alle porte, chiede alla comunità globale di “agire con decisione per porre fine alle atrocità commesse e garantire una giustizia basata sulle risoluzioni di legittimità internazionale”.

La lettera è stata inviata al Comune di Chivasso, con cui Betlemme è gemellata, ne è stata data notizia sul numero di dicembre di “Chivasso News”, il periodico di informazione dell’amministrazione comunale, ed ha sortito una prima reazione. Non delle istituzioni, per ora, ma da parte dei cittadini e di alcune associazioni della città.

Claudio Castello sindaco di Chivasso

In attesa che magari si apra un dibattito in Consiglio comunale - in altre città, come ad esempio Ivrea, non s’è persa l’occasione e se ne è già discusso ampiamente tra i ranghi della politica - sabato 16 dicembre, nel pomeriggio, in piazza della Repubblica si terrà infatti un primo presidio con volantinaggio per lanciare un breve messaggio di sensibilizzazione a tutti i cittadini sulla necessità di porre fine alla guerra in Medio Oriente tra israeliani e palestinesi.

Il presidio è organizzato da un gruppo di lavoro a cui hanno aderito le associazioni chivassesi tra cui Liberamente Democratici, che ha in Consiglio comunale una rappresentanza nella consigliera Claudia Buo, Legambiente, Anpi, ACLI, Movimento Federalista Europeo (MFE) e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI). Il gruppo di lavoro è aperto a tutti coloro che credono che una pace sia possibile.

Claudia Buo consigliera comunale di Liberamente Democratici

“Abbiamo deciso di “rompere” il silenzio che grava anche nella nostra città sul conflitto Israelo-Palestinese - spiegano in una nota gli organizzatori -. Crediamo che sia giunto il momento di far sentire una voce solidale, dire NO alla guerra e alle atrocità a cui stiamo assistendo da più di due mesi a danno delle popolazioni israeliane e palestinese.

Pace come difesa del diritto della dignità umana e del rispetto di tutti i popoli. Crediamo fortemente nella necessità di una sospensione immediata dell’uso delle armi e nell’organizzazione di una Conferenza Internazionale per la Pace per affrontare e risolvere le controversie. Soltanto con una mediazione non armata di tutti i belligeranti può essere trovata una soluzione alla guerra in Medio Oriente tra israeliani e palestinesi, che da oltre 70 anni, attraverso il susseguirsi incessante di tregue e conflitti, ancora non permettono di costruire una via per un progetto di convivenza e di rispetto della libertà e della dignità dei due popoli ad esistere e svilupparsi: solo costruendo la Pace saranno liberi. Ricordando a tutti noi chivassesi che siamo gemellati dal 2016 con Betlemme di Palestina  e che questo gemellaggio rende ancor più forte il vincolo di fratellanza e sorellanza tra le due città”.

Per chi non lo sapesse, i rapporti tra Chivasso e Betlemme risalgono al 1966, quando la comunità parrocchiale dell’omonima frazione chivassese si gemellava con la parrocchia di Santa Caterina di Bethlehem. 

Il cartello che indica Betlemme, frazione di Chivasso

I chivassesi di Betlemme tornarono dal viaggio in Terra Santa con un frammento della grotta della natività e con una statua del bambino Gesù che fu portata in Vaticano e benedetta da Papa Paolo VI. I fedeli chivassesi, sotto l’altare della Chiesa di Betlemme, nel tempo realizzarono una grotta del tutto simile a quella di Terra Santa.

Nel 2016, a cinquant’anni esatti da quel gemellaggio tra parrocchie, l’allora sindaco di Chivasso Libero Ciuffreda e il primo cittadino di Betlemme di Cisgiordania Vera Baboun siglarono un vero e proprio gemellaggio tra le municipalità.

Da qui la lettera di Hanna Hanania al collega Castello, che dal canto suo non ha ancora organizzato iniziative ma ha auspicato, dalle colonne del periodico, un “Natale di pace e di un tempo nuovo di ritrovata umanità”.

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