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Cucina

"All'estero cucinano male la pasta"

Il Ministro vuole spiegare come mangiare i prodotti italiani

Pasta

Pasta (foto archivio)

La cottura della pasta, metodi e tecniche per uno dei simboli per eccellenza del made in Italy, da inserire in un Qr code sui pacchi di pasta. Un'idea, lanciata dal ministro dell'Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in occasione della presentazione della campagna promozionale della pasta con la nazionale di Volley italiana come testimonial, che ha già creato dibattito tra gli addetti ai lavori.

Una proposta "giustissima" dice Alessandro Circiello, portavoce di Federcuochi e volto conosciuto agli spettatori di Rai1. "Dall'altra parte del mondo - dice - questo alimento, come la pizza, rappresenta il nostro Paese e lo stile italiano, ma spesso e volentieri non sanno come si cucina. All'estero spesso la pasta viene precotta, resta quindi molto scotta e non si capisce la consistenza. Poi la mangiano con tanta salsa, ci abbinano del parmigiano o un piatto di pesce e condiscono la pasta con qualsiasi cosa, dalle polpette alle salse che magari servirebbero per accompagnare di secondi".

E allora far bollire l'acqua, mettere la pasta, un po' di sale, cuocerla al dente per renderla più digeribile, con un indice glicemico più basso: "Tutti fattori tipicamente italiani che fanno di questo prodotto un'eccellenza". Dal canto suo, interpellato sul Qr code, lo chef Davide Scabin, che gestisce il ristorante Carignano a Torino e il Bistrot Carlo e Camillo, risponde con una provocazione e in modo scherzoso: "Per certi versi i primi a dover essere 'istruiti' siamo proprio noi italiani". "Ancora oggi già solo in Italia - dice Scabin all'ANSA - la percezione di cosa sia 'al dente' differisce a seconda di dove si vive. Una cottura al dente al Nord ha una consistenza diversa rispetto al Sud". E poi l'errore comune del sale. "È la logica del quanto basta, del pugnetto di sale e non ce la togliamo facilmente", dice Scabin sottolineando che la pasta ha mille sfumature, "e non si può pensare che ci sia solo una unica tecnica di cottura, una unica quantità di acqua e di sale". L'idea di un Qr code sui metodi di cottura "è buona - afferma Riccardo Felicetti, Ad del Pastificio di Predazzo (Trento) - però potrebbe essere una proposta più che una lezione. Tra Palermo, Milano e Bolzano si cucina in maniera diversa. La pasta è democratica, è libertà. Allora possiamo dire: se vuoi cucinare la pasta all'italiana questo è il modo migliore per farla".

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