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22 Settembre 2022 - 23:44
Medici
Circa 3000 medici di medicina generale in meno tra il 2013 e il 2019 per varie ragioni e l'attuale corsa ai pensionamenti ne prevede ancora 35.200 in uscita entro il 2027.
Una 'emorragia' che potrebbe mettere a serio rischio, affermano i sindacati di categoria, la garanzia per i cittadini di poter ancora avere un medico di famiglia.
Un'inversione di trend arriva però grazie al decreto firmato oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, che prevede 900 borse aggiuntive per la Medicina generale da qui al 2025.
Un provvedimento accolto con soddisfazione dalla categoria, che chiede tuttavia che tale misura diventi "sistematica".
L'annuncio di Speranza arriva con un post su Fb: "Ho appena firmato il decreto che finanzia 900 borse di formazione aggiuntive ogni anno, da qui al 2025, per i Medici di Medicina Generale. È un'altra risposta concreta per rendere più forte il nostro Servizio Sanitario Nazionale".
Un passo avanti importante, anche se ancora insufficiente per fare fronte alle carenze esistenti, evidenzia tuttavia il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli.
Il decreto firmato, spiega, "finanzia e ripartisce le 900 borse aggiuntive per la Medicina Generale, previste per il triennio 2021-2023 dal ministro della Salute investendo i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr. È questo l'ultimo tassello che rende finalmente disponibili anche queste borse aggiuntive".
Le 900 borse si aggiungono alle 1.879 finanziate con fondi ordinari, per un totale di 2.779 borse. Un numero "finalmente congruo - osserva - anche se le carenze sul territorio sono tali che, per i prossimi cinque anni, fino a che saremo sul picco della 'gobba pensionistica' andrebbero stanziate 4000 borse l'anno. Confidiamo quindi che per tutto quel periodo l'aumento sia sistematico".
Giudica "determinante" l'impegno del ministro della Salute, Roberto Speranza, il segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti.
Il decreto, commenta, "imprime infatti una spinta nell'ottica di un aumento delle borse di studio per l'accesso alla formazione dei medici di medicina generale".
Il provvedimento inoltre, precisa Scotti, "permette oggi di sfruttare a pieno le borse rese disponibili da provvedimenti finanziari diversi, ovvero dal Fondo Sanitario Nazionale e dal Pnrr. Risorse differenti che il decreto rende utilizzabili in un bando unico fino al 2025".
Da qui un forte appello alle Regioni: "Adesso non si perda neanche un minuto nella pubblicazione dei bandi, e si arrivi in tempi strettissimi alla definizione di una data di inizio per il bando nazionale".
Ed ancora, il leader della Fimmg invita a non sprecare questa occasione: "Nessuno si potrà lamentare della carenza di medici se non si sarà capaci di sfruttare subito queste 2.500 borse".
Una 'boccata d'ossigeno' che, a fronte di una carenza sempre più grave, potrebbe permettere l'immissione di nuovi camici bianchi, con effetti immediati e concreti per i cittadini. Alla luce delle leggi vigenti e dell'ultimo Accordo siglato, ricorda Scotti, "ogni giovane medico che sarà ammesso alla formazione potrà infatti prendere in carico sin da subito, con un medico tutor, fino a 1.000 pazienti o incarichi orari di assistenza primaria, alleggerendo così il problema della carenza dei medici nei vari territori".
A cominciare, sottolinea, da quelli più disagiati.
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