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GENOVA. Maxi sequestro a sinti: 29 immobili, 52 terreni, 8 società

GENOVA. Maxi sequestro a sinti: 29 immobili, 52 terreni, 8 società
Ventinove immobili, 52 terreni, 53 veicoli, 113 conti correnti e otto società: sono i beni sequestrati da carabinieri e guardia di finanza di Genova a 13 gruppi familiari sinti, che risiedono nei campi nomadi di Bolzaneto, a Genova, e Asti. Il valore totale dei beni sequestrati ammonta a circa nove milioni di euro. Quella applicata ai nuclei familiari è una misura di prevenzione patrimoniale, misura solitamente applicata in indagini di mafia. In Liguria è una delle prime volte che viene usata in termini così consistenti. "Bisogna capire - ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi - che il crimine si combatte anche e soprattutto incidendo sul patrimonio dei criminali stessi". Un patrimonio "pericoloso - ha rimarcato il comandante provinciale dei carabinieri Riccardo Sciuto - perché infiltra l'economia locale e la inquina". Secondo la tesi degli inquirenti, coordinati dal pm Federico Manotti, il gruppo era dedito ai furti in appartamenti e il denaro veniva poi reinvestito in acquisti di case e terreni, ma anche quote societarie e auto di lusso. I beni venivano intestati prevalentemente a prestanome (almeno una trentina), solitamente familiari con fedine penali linde. Per loro potrebbe scattare una denuncia per intestazione fittizia di beni. A fare scattare l'indagine patrimoniale le discrepanze tra quanto dichiarato al fisco e le reali disponibilità economiche delle persone. "Ma in alcuni casi - ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di finanza Renzo Nisi - sono state le banche a segnalarci operazioni sospette sui conti".
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