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08 Febbraio 2017 - 11:14
tribunale
"La gravità degli indizi di colpevolezza" per l'ex pm di Aosta Pasquale Longarini e per l'imprenditore Gerardo Cuomo "si è ulteriormente rafforzata all'esito degli interrogatori di garanzia". Lo scrive il gip Giuseppina Barbara nella sua ordinanza di rigetto di revoca o sostituzione di misura coercitiva che era stata chiesta dai legali. Longarini e Cuomo sono accusati di indebita induzione.
L'ex pm deve anche rispondere di favoreggiamento.
Per l'accusa Longarini avrebbe fatto pressioni per far ottenere a Cuomo un contratto di fornitura da 70-100 mila euro con un prestigioso albergo di Courmayeur, il cui titolare era indagato dallo stesso pm per frode fiscale. A Longarini inoltre viene contestato il favoreggiamento, perché avrebbe avvisato Cuomo di essere controllato nell'ambito di indagini sulla 'ndrangheta. "Sia Longarini che Cuomo - scrive il gip - hanno ammesso che effettivamente il primo si è reso disponibile nei confronti del secondo in plurime occasioni e, specificatamente, in quelle menzionate nell'ordinanza cautelare emessa, al fine di agevolarlo nella risoluzione di problematiche personali o lavorative". "Tutti gli episodi emersi - prosegue il giudice - sono caratterizzati da modalità 'disinvolte e inopportune' di svolgere la funzione di pm" e sono stati "sostanzialmente ammessi da Longarini sia pure riconducendoli non alla volontà di favorire qualcuno ma ad una scelta di apertura e disponibilità all'utenza condivisa con la dirigenza dell'ufficio giudiziario".
Sul viaggio in Marocco pagato da due imprenditori "il dottor Longarini non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione, limitandosi a definire il fatto 'una leggerezza' da lui commessa". E' quanto si legge nell'ordinanza di rigetto di revoca o sostituzione di misura coercitiva firmata dal gip Giuseppina Barbara dopo la richiesta dei legali dell'ex pm di Aosta Pasquale Longarini e dell'imprenditore Gerardo Cuomo. Tale viaggio "di piacere" - hanno ammesso i due arrestati - è stato effettuato nello scorso mese di settembre assieme a Claudio Leo Personettaz, altro imprenditore valdostano con interessi immobiliari nella Repubblica Ceca. Le spese sono state sostenute dai due imprenditori.
Riguardo all'ipotesi di reato di favoreggiamento per aver comunicato a Cuomo che era sotto indagine della Dda per le sue frequentazioni con personaggi legati alla 'ndrangheta, il gip scrive: "Appare oltremodo strano che Longarini, avendo appreso dei rapporti tra Cuomo e Nirta, invece di interrompere o diradare i rapporti con l'imprenditore campano, non solo abbia continuato a frequentarlo assiduamente fino al giorno dell'arresto ma lo abbia 'segnalato' quale fornitore del famigerato hotel di Courmayeur e abbia accettato di farsi pagare da lui viaggio e soggiorno in Marocco".
Occorre "accertare la natura dei rapporti intrattenuti dal dottor Longarini con altri soggetti emersi nell'indagine", oltre "al ruolo di Claudio Leo Personettaz (imprenditore con interessi immobiliari nella Repubblica Ceca) e di Gabriele Accornero (dirigente della Finaosta-Finanziaria regionale e consigliere delegato del Forte di Bard) e alle loro relazioni di affari con Cuomo". Lo scrive il gip Giuseppina Barbara nell'ordinanza di rigetto di revoca o sostituzione di misura coercitiva nei confronti dell'ex pm di Aosta Pasquale Longarini e dell'imprenditore Gerardo Cuomo, arrestati per indebita induzione, aggiungendo che resta da accertare anche "la causale dei bonifici effettuata da Muscianesi a favore del magistrato". "Il dottor Longarini - si legge - ha fornito spiegazioni che allo stato appaiono poco plausibili e prive di riscontro documentale in merito ai due bonifici bancari per 55.000 euro ricevuti nel 2013 e nel 2014".
L'imprenditore calabrese "avrebbe accettato di rimborsare all'indagato parte delle spese sostenute da Longarini per lavori idraulici all'interno dell'appartamento e di rifacimento del tetto dell'edificio in cui il magistrato abita - scrive il gip - ritenendosi responsabile in qualità di venditore dell'immobile, vendita peraltro avvenuta circa 15 anni prima".
Secondo il gip Giuseppina Barbara sono "attuali e concreti" i pericoli di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove per l'ex pm di Aosta Pasquale Longarini e per l'imprenditore valdostano Gerardo Cuomo, arrestati per induzione indebita (Longarini è accusato anche di favoreggiamento).
A Cuomo il giudice ha concesso la possibilità di recarsi al lavoro, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13, "poiché risulta - si legge nell'ordinanza - che alcuni istituti bancari hanno già sospeso gli affidamenti al Caseificio valdostano srl in conseguenza della misura cautelare" e "in modo da evitarne il tracollo e la conseguente perdita del posto di lavoro da parte dei numerosi dipendenti".
Longarini e Cuomo sono agli arresti domiciliari dallo scorso 30 gennaio. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Milano e coordinate dal pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perotti. I due arrestati sono stati interrogati dal gip Giuseppina Barbara lo scorso 3 marzo: in quell'occasione gli avvocati Anna Chiusano e Claudio Soro (per Longarini) e Mariarita Bagalà (per Cuomo) avevano inoltrato un'istanza di revoca della misura coercitiva, poi respinta dal giudice.
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