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20 Luglio 2016 - 10:04
Matteo Renzi
Di ritorno dal Piemonte, Matteo Renzi cita il genio visionario di Adriano Olivetti per indicare la strada di un futuro "dove la parola utopia non debba essere usata per liquidare cio' che non si ha il coraggio di fare". Il premier è a Pozzuoli, dove incontra il team di ricercatori del Tigem guidato da Andrea Ballabio cui riserva una battuta quando, sfidando la scaramanzia, qualcuno ricorda che a lui è andato un premio che di solito fa da anticamera al Nobel.
"Li ho visti in prima fila tutti i campani fare gesti apotropaici", scherza il premier. Che pensando ad Adriano Olivetti ricorda le tante occasioni buttate via dall'Italia.
"Grandi realta' industriali come Olivetti, che abbiamo perso per responsabilità diffuse, in parte colpa della classe politica, in parte della classe dirigente tutta".
Ma è ora di pensare al futuro e alla ricerca guardando a esperienze d'eccellenza come il Tigem, un gioiello tenuto in piedi quasi esclusivamente dai privati, con risorse provenienti da investitori esteri e grazie alle donazioni che gli italiani fanno al Telethon. "Con un obiettivo - come ricordano il direttore Andrea Ballabio e il presidente della fondazione Telethon Luca Cordero di Montezemolo - quello di migliorare la qualità della vita delle persone combattendo le malattie genetiche rare. "Il segreto - ironizza il governatore campano Vincenzo De Luca - è che avete solo il 6% di finanziamenti pubblici. Perciò funzionate bene".
Il premier invita a mettere da parte i litigi e a riscoprire il gusto della parola Italia. "Sul tema della ricerca il vento è cambiato. I soldi ci sono, spendeteli bene, ne va del futuro del nostro Paese". Renzi si rivolge alla platea dei ricercatori, tra loro anche qualche cervello rientrato dall'estero per lavorare a Pozzuoli (una settantina in tutto quelli tornati indietro dalla fondazione del Tigem nel '94). "Non vi farò il solito discorsetto che avrete dei fondi dal governo. I soldi per la ricerca li abbiamo già messi, ora si tratta di spenderli bene.
Il punto - avverte Renzi - è spendere i soldi in modo da non ingrossare le clientele". Il premier pensa alla ricerca come ad un settore finanziato in modo trasparente da una politica essa stessa trasparente.
"Questo - sottolinea il premier - è tenere vivo il sogno di Adriano Olivetti". E il governo "di oggi, di domani e di dopodomani, non deve utilizzare la ricerca e l'universita' come terreno di scontro, ma come beni pubblici nazionali".
Renzi si dice pronto a collaborare con l'università: "Questa è l'agenda dei prossimi 30 anni- dice - o siamo leader in questo o non siamo competitivi sulle quattro priorità: innovazione, ricerca, pmi e cultura". In chiusura il pensiero va a Napoli :" Sarà la capitale del futuro, a patto che i suoi abitanti ci credano". Il presente, però, parla di un incontro mancato con il suo sindaco, Luigi de Magistris, spesso critico con il governo.
"Se lo incontrerò? Non lo saccio", la risposta in un napoletano da rivedere.
L'Italia è un Paese che "brilla per il suo saper fare" e dalle sue aziende arrivano "segnali di positività e di energia". Riparte dal "profondo Nord" il viaggio nell'Italia che produce di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio ha visitato la Cimberio e la Alessi, in Piemonte, simbolo di quell'Italia "che può farcela". E Che il premier annuncia essere pronto ad aiutare ad "investire e creare lavoro". A patto di uscire "da quel recinto che fa dire che in Italia tutte le cose sono difficili".
Di cose da fare, ammette Renzi, ce ne sono ancora molte, a cominciare ad esempio dai problemi della burocrazia.
"Semplificare e sburocratizzare questo Paese - dice - è un dovere - indipendentemente dal colore politico del governo". Ma "in questo momento di difficoltà", aggiunge rivolgendo il pensiero anche alle vittime dell'attentato di Nizza e a quello che è successo nei Paesi Nato, non tutto è da buttare via. E "al dolore occorre reagire rimboccandosi le maniche - sottolinea - perché in questo modo non si smette di avere paura, ma si mette il cuore in quello che si fa per aiutare il nostro Paese".
Proprio come fatto dalla Cimberio, azienda leader nella produzione di valvole con un fatturato di 50 milioni di euro, che oggi ha presentato al premier il progetto SmartCim, innovazione finanziata dall'Unione Europea per aggiornare impianti di acqua, gas, vapore o condizionamento senza demolirli. "La Cimberio è il simbolo che lavorando sull'innovazione, anticipando il futuro, l'Italia è in grado di vincere le sfide di domani", dice Renzi, che si è detto pronto "a discutere di sconti fiscali e di aprire nuove finestre per quel che riguarda il super ammortamento".
Il governo, assicura, è pronto anche a dare uno "sguardo a cosa si può fare con l'export per aumentare la presenza italiana all'estero", discutendo su "alcuni strumenti utili a chi inventa prodotti come quelli della Alessi", la fabbrica del design italiano di Omegna, in provincia di Verbania, famosa nel mondo per le sue creazioni. Dalla caffettiera di Richard Sapper del 1978 allo spremiagrumi Juicy di Phillipe Starck, entrato a far parte della collezione del Whitney Museum of American Art, a New York. "L'Italia è un Paese con valori importanti - conclude Renzi - dall'umanità alla bellezza. E rimboccandosi le maniche si vince la paura".
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