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17 Dicembre 2015 - 10:50
Non è bastata l'approvazione, nella Legge di Stabilità, dell'emendamento che renderà possibili fino a 6mila assunzioni nella Sanità: oggi, come annunciato, i medici sono scesi in piazza per lo sciopero generale proclamato ''in difesa del Servizio sanitario nazionale'' e contro la mancanza di risorse che mette a rischio la sopravvivenza stessa del Servizio sanitario pubblico. Circa 40mila gli interventi saltati ed a rischio era l'erogazione di quasi 2 mln di prestazioni tra visite ed esami. Ad incrociare le braccia, medici ospedalieri, medici di famiglia, pediatri e veterinari: una protesta che, hanno affermato i sindacati di categoria, ha toccato un'adesione di oltre il 75%, su un totale di circa 250mila professionisti.
''Protestiamo per dire no all'impoverimento della sanità pubblica - ha affermato Massimo Cozza, Fp Cgil, al sit-in organizzato dai camici bianchi all'Ospedale San Camillo di Roma - che è la migliore assicurazione sulla salute dei cittadini". E le annunciate assunzioni non bastano a placare la protesta: ''Non c'è alcuna risorsa economica aggiuntiva prevista finalizzata. Le risorse dovrebbero venire da risparmi delle Regioni che non sappiamo come possano essere fatti'', ha rilevato il presidente dell'Anaao, il sindacato dei dirigenti medici, Domenico Iscaro. Si tratta di ''ipotesi di assunzioni basate sui risparmi delle Regioni, ma sappiamo che i budget regionali sono già al limite'', incalza Cozza. Pronta la replica del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dalla conferenza stampa indetta per illustrare le misure sanitarie previste nella Legge di stabilità: ''Le risorse per le assunzioni ci sono, perché il fondo sanitario 2016, pari a 11 mld, è superiore di 1,3 mld rispetto allo scorso anno; inoltre, vanno considerati i risparmi che sono legati all'applicazione delle riforme''. Ed ancora: "Rispetto la protesta dei medici, e la prendo in modo costruttivo, però il governo non è 'fermo' - ha rilevato Lorenzin -. Abbiamo detto basta ai tagli lineari, c'è stato un aumento graduale del fondo sanitario e si è avviata la stagione delle riforme strutturali che permetteranno di reinvestire i risparmi della sanità nel settore stesso". Dal ministro, anche un riconoscimento di merito: ''Il Sistema Sanitario in questi anni difficili non avrebbe potuto reggere senza l'enorme sacrificio, in termini di disponibilità e preparazione, fatto dal personale sanitario''.
Quanto alle assunzioni, Lorenzin ribadisce la 'concretezza' della misura, illustrando il ''timing stringente'' per le nuove entrate: 329 mln di euro è la cifra stimata necessaria per le 6mila assunzioni, ma la stima è in eccesso, spiega, poichè le regioni dovranno presentare il loro reale fabbisogno entro febbraio, e a quel punto i numeri potrebbero essere rimodulati sulla base delle esigenze effettive. Intanto, per fare fronte all'emergenza innescata dall'entrata in vigore della direttiva Ue che impone limiti precisi all'orario di lavoro dei medici, dal primo gennaio 2016, ha chiarito, ''le Regioni possono iniziare ad assumere con contratti flessibili e a marzo, sulla base dei fabbisogni, le Regioni indiranno i concorsi finalizzando il 50% dei posti per la stabilizzazione dei precari''. Le risorse finanziarie necessarie, ha assicurato Lorenzin, ''arriveranno dai risparmi che deriveranno dalle norme introdotte dalla Legge di stabilità, dalla centralizzazione delle procedure di acquisto di beni e servizi ai piani di rientro aziendali''.
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