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CICLISMO. All'olimpionico Viviani il Premio Cangrande d'Oro

Il Premio Cangrande d’Oro, istituito dal Comune di Verona, è il più ambito riconoscimento per uno sportivo veronese. Per il 2016, non poteva che essere assegnato, per la maggiore impresa compiuta, a Elia Viviani, medaglia d’oro nell’omnium ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro. L’atleta non è intervenuto alla consegna perché bloccato a Roma al rientro dall’Abu Dhabi Tour. Il premio è stato ricevuto da papà Renato, che ha espresso «il ringraziamento e l’orgoglio di Elia per il premio avuto dalla propria città, che dedica a tutti coloro che l’hanno aiutato nell’impresa come la Federciclismo, i tecnici ed i compagni del gruppo azzurro». Il presidente federale Renato Di Rocco ha detto che «è stato un onore premiare Elia a Rio. Ha realizzato un sogno - ha proseguito - dopo tante traversie. La sua medaglia d’oro, con tutto il rispetto per le altre vittorie, è stata la più spettacolare tra quelle conquistate dagli azzurri. E lascia due messaggi: il primo è l’importanza di avere alle spalle una famiglia straordinaria, fatta di sportivi e non invasiva, che fa fare sport ai figli e li consegna ai tecnici senza interferire. Dovrebbe essere un esempio per le altre famiglie di atleti. L’altro messaggio è la capacità di risalire dopo una caduta: è tipico del ciclismo rinascere e ricominciare dopo una caduta ed Elia ha saputo farlo quando, in quella ultima prova della corsa a punti, tutto sembrava finito». Di Rocco ha ricordato che, nella storia dei Giochi, dopo la scherma è il ciclismo ad aver dato all’Italia il maggior numero di medaglie olimpiche nella storia (e delle 12 d’oro conquistate da atleti veronesi, ben otto vengono dal ciclismo).
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