Caro Mario, Innanzitutto, un saluto cordiale e il mio GRAZIE per il vostro impegno e il lavoro costante, anche in questo periodo così duro. Desidero dare un piccolo contributo di idee per QUESTO 25 APRILE. Ritengo doveroso il ricordo dei partigiani morti nel corso dell'anno e suggerisco, per Giovanni Novo, la testimonianza che aveva dato alle ragazze della Scuola Tecnica Statale "ARDUINO" di Ivrea nel 1961 in "La RESISTENZA IN ALCUNE TESTIMONIANZE " (INCHIESTA COLLETTIVA) a cura del CENTRO DOCUMENTAZIONE PACE 2011,pagg. 99-101). Mi piacerebbe che si desse attenzione ad alcune figure di partigiane, come Ada Gobetti Marchesini e Tina Anselmi: vi invio un articolo da "IL SOLE-24ORE DEL 2019 in proposito (E' solo un'indicazione...) Sempre bello e commovente ascoltare CANTI PARTIGIANI nell'esecuzione di diversi gruppi, primo fra tutti il CORO BAIOLESE, quest' anno che non si è potuta tenere la serata nel loro salone. Invio anche una pagina di CALAMANDREI, dal periodico "QUALE VITA".. Sono spunti, ma non sono riuscita a fare di più.
Maddalena Micotti Skurzak
Ringraziamo di cuore la Signora Maddalena. Purtroppo sarà difficile anche per noi riuscire a gestire tutto il materiale già inviatoci (grazie di cuore a tutti) ed aggiungere i temi e le figure suggerite. Ci limitiamo ad alcuni cenni sugli argomenti da lei suggeriti: Cercheremo di fare il possibile ripubblicando il ricordo del Partigiano Giovanni Novo anche con alcuni stralci delle vecchie interviste dell’ “Arduino” che abbiamo trascritto a mano copiandole dai vecchi fogli ingialliti dell’originale; aggiungendo le immagini dell’articolo su Ada Gobetti e Tina Anselmi (ripromettendoci di organizzare un futuro incontro all’Anpi su di loro), abbiamo inoltre postato sulla nostra pagina Facebook un ritratto di Tina Anselmi; le parole di Calamandrei ed infine, con altri invii, canzoni del Coro Bajolese, che invitiamo a vedere sulla nostra pagina Facebook “Anpi Ivrea e Basso Canavese”Un ricordo di Giovanni Novo, Partigiano “Nino” Fu Partigiano giovanissimo, col nome di battaglia “Nino”, dal 30 gennaio 1944, nella Banda “Mongo”, e poi nella “Matteotti”, Divisione “Cattaneo” sino al termine della guerra.
Partigiano Nino
Impegnatissimo nel Sindacato, lo abbiamo apprezzato già nella Commissione Interna CGIL dell’Olivetti, di cui rappresentò il Sindacalista per eccellenza. Ancora sino a due anni fa lo si poteva incontrare allo sportello sindacale, sempre pronto a dialogare con tutti. Anni trascorsi pienamente, i suoi, di grande esperienza, maturità e impegno solidale. Siamo onorati di averlo conosciuto. Novo è stato un Padre nobile della Città. Stavamo preparando un’intervista con lui per il progetto di anagrafe filmata dei Partigiani ancora viventi, per il giornalista Gad Lerner. Per pochi giorni non sarà più possibile realizzarla. Resterà comunque, per sempre, il nostro “Novo” e sarà sempre con noi. Ora il suo nome appartiene agli Eroi che ci dettero la Libertà. "Nino", che partecipò alla presa di Alba Un ricordo di Giovanni Novo, del figlio Roberto, che attesta il grande ruolo che ebbe Giovanni nella vita pubblica. “Giovanissimo partigiano nelle Langhe e Roero, prima con gli Autonomi di Mauri e poi con le Brigate Matteotti. Compagno di Renzo Cattaneo, fucilato dai fascisti a 16 anni, dopo la sua fucilazione, la Divisione a cui apparteneva “Nino”, prese il nome “Renzo Cattaneo”. Ha partecipato, tra l’altro, alla presa di Alba con la proclamazione della Repubblica, alla battaglia di Cisterna, alla liberazione di Torino.
Partigiani alla presa di Alba
Finita la guerra si trasferì prima a Milano e poi a Bologna per studiare presso la Scuola ex Partigiani e Reduci. Nel 1946 insieme ad altri ex partigiani e a Pietro Nenni si traferì per un periodo a Varsavia per la rimozione delle macerie della città, devastata dai nazisti; a coloro che parteciparono alla impresa, fu conferita, come a “Nino”, la Cittadinanza Onoraria di Varsavia. Rientrato in Italia, nel 1948, fu nominato Segretario Aggiunto della Camera del Lavoro-CGIL, collaborando in quegli anni con Marisa Ombra, già Vice Presidente Anpi. Nel 1953 viene trasferito ad Ivrea, ove assumerà l’incarico di Segretario della Camera del Lavoro – CGIL per circa trent’anni. Fu negli anni 50/60 Consigliere e Capo Gruppo Socialista in Comune di Ivrea. Fu nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Pertini.” Pubblichiamo uno stralcio dell’intervista apparsa sui Quaderni di Educazione civica “La Resistenza attraverso alcune testimonianze” della Scuola Tecnica Statale “Arduino” di Ivrea. Era il 25 Aprile del 1961. Dai fogli ingialliti estraiamo alcuni brani: “… Appena incominciai a comprendere, mi trovai vestito da Balilla con delle impostazioni e doveri da compiere che non capivo… Nel frattempo gli eventi precipitavano, il duce conquistata l’Etiopia e tronfio di quell’impresa, diede corso alla politica che portò all’alleanza con la Germania… Voglio raccontarvi come arrivai alla lotta partigiana: mio fratello, reduce dalla ferma nel corso paracadutisti a Roma, l’8 settembre si trovò in una posizione ambigua e critica: ritornare verso casa non era possibile, se i tedeschi lo arrestavano c’era il campo di concentramento, fu così che con altri soldati, si riunirono nelle Basse Langhe e formarono uno dei primi gruppi che parteciparono alla lotta contro le forze nazi-fasciste. Mussolini nel frattempo formò la repubblica di Salò. Ed ecco come mi unii alle forze partigiane: costretto a recarmi ad Alba per dei lavori, venni a sapere che era stato fatto un rastrellamento; mio fratello nell’abbandonare il suo rifugio, dimenticò dei documenti e delle mie fotografie. Fui invitato a non più rientrare a casa, ma a raggiungere in una zona delle Langhe la squadra partigiana dove militava mio fratello e così mi aggregai a un gruppo di uomini che lottavano per la salvezza dell’Italia…” Ada Gobetti Marchesini e Tina Anselmi
lezioni di democrazia
Calamandrei
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