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08 Aprile 2020 - 17:30
Fabrizio Zanotti
Mario Beiletti (Anpi)
A dieci giorni da “L’Italia che si muove”, esce il videclip della seconda instant song del cantautore Fabrizio Zanotti “La vita va avanti”. Durante queste settimane di isolamento, Zanotti ha composto due instant song: brani nati di impeto che raccontano circostanze puntuali della sua quotidianità. La prima è L'Italia che si muove, canzone che parla del “dramma collettivo” di una malattia che non fa distinzioni sociali, ma in cui si fa spazio anche la natura umana che ama profondamente sé stessa e gli altri. Il videoclip de La vita va avanti è stato girato tutto fra le sue quattro mura di casa, mura dove la vita si prende comunque un suo spazio, per comunicarci qualcosa. La vita va avanti esce oggi, invece. Cosa è cambiato dal primo brano? «In dieci giorni di isolamento forzato – spiega il musicista – la mente elabora, certe sensazioni di armonizzano, maturando. Il primo verso è “Non siamo mica in guerra”. Non sono d'accordo con la metafora che usano media e politici. La guerra è un'altra cosa, io non l’ho vissuta, ma in molti me l'hanno raccontata. Questa è un'emergenza sanitaria e può essere arginata se tutti agiamo con coscienza. Una guerra è ben diversa. Il messaggio che voglio trasmettere infatti è che, con coraggio, la vita va avanti. Non dobbiamo farci travolgere da rabbia e frustrazione, ma dobbiamo ricordarci, quando ne usciremo, cosa abbiamo provato in queste settimane. Così da non ignorare più “la grande bellezza di quella statua”. Spero che l'interruzione della nostra ciclicità, che ci ha costretto ad abbandonare le certezze e la routine, ci aiuti ad alzare la testa, a guardare più in alto di quello che facevamo prima». La realtà virtuale in cui siamo immersi, tutti quanti, viene fuori in entrambi i pezzi, come mai? «La “paura di finire i Giga nella card” è un po’ la paranoia che abbiamo vissuto tutti. Tuttavia, Internet è un mezzo molto utile, ma non dobbiamo permettergli di manipolare le nostre vite. Questo virus ci ha messo davanti lo specchio della nostra enorme fragilità: siamo passati dal delirio di onnipotenza al doverci fermare improvvisamente. Così il nostro essere ospiti su questa terra ha smesso di essere solo una frase. Lo stiamo capendo davvero e per uscire cambiati da questa pandemia, dobbiamo trovare molta forza di volontà. Penso che il nostro coraggio sia incalcolabile e molte eventi ce lo stanno dimostrando». La vita va avanti >> https://youtu.be/JpFJrF2ysI0 L'Italia che si muove è stata pubblicata su La Stampa>> https://www.youtube.com/watch?v=cVSETc3tKNA Le canzoni stanno girando l'Italia e il mondo grazie a... internet:) BIO: Piemontese di nascita ma pugliese d'origine, la sua esperienza artistica comincia nel '91. Nel 2004 realizza il filmconcerto “Sacco e Vanzetti, canzoni d’amore e libertà”, pubblicato dal quotidiano “L’Unità”, approda al Teatro Sistina, Rai Cinema, Rai Radio3, al Festival Nazionale de l’Unità di Genova. Nel 2005 scrive “Poco di buono”, dedicata alla Resistenza e cantata con Claudio Lolli. Nel 2007 esce “Il ragno nella stanza” ed è invitato a Srebreniça (Bosnia). Nel 2010 con “Pensieri corti” collabora con Libera contro le mafie, nel 2011 vince il “Concorso Giuseppe Moretti”, ideato da Dacia Maraini, nel 2012 arriva “Sarò libero” e nel 2014 “Dieci dita”. Nel 2018 pubblica “Luna nuova” prodotto da Fabrizio Cit Chiapello.Edicola digitale
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