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Pietro Spagnoli in Canavese: il baritono che conquista i teatri del mondo e trasforma il Teatro Pinelli in un laboratorio di voce e arte

Una Masterclass di tre giorni, un concerto gratuito e un raro incontro tra tecnica, parola scenica e giovani talenti

Pietro Spagnoli in Canavese

Pietro Spagnoli in Canavese: il baritono che conquista i teatri del mondo e trasforma il Teatro Pinelli in un laboratorio di voce e arte

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Cuorgnè si prepara a vivere tre giorni che difficilmente verranno dimenticati. L’arrivo di Pietro Spagnoli, baritono tra i più affermati della scena internazionale, ribalta per un fine settimana la routine del Teatro Tullio Pinelli, trasformandolo in uno spazio in cui la voce diventa materia da scolpire, analizzare, reinventare. Non una semplice Masterclass, ma un percorso immersivo che l’associazione Sm@rtOpera ha costruito con l’obiettivo di portare nel Canavese un livello di formazione solitamente riservato ai grandi centri della lirica.

Il workshop, dal 5 al 7 dicembre, insiste su un concetto essenziale che Spagnoli porta avanti da anni: la voce non esiste senza la respirazione e la parola scenica. Un triangolo inscindibile che definisce non solo il canto, ma il modo in cui un artista vive il palcoscenico. Nel programma quotidiano sono previste lezioni individuali al mattino e sessioni dedicate allo studio del repertorio nel pomeriggio, un formato pensato per offrire ai partecipanti un’immersione totale nel proprio strumento.

Il livello dell’insegnante parla da sé. Spagnoli ha portato il suo timbro, la sua precisione musicale e la sua riconosciuta capacità interpretativa nei teatri che definiscono la storia dell’opera: Royal Opera House, Metropolitan, Scala, Wiener Staatsoper, Théâtre des Champs-Élysées, Zurich Opera. Un curriculum che racconta trent’anni di carriera costruita su una fedeltà assoluta al repertorio mozartiano e rossiniano, ma anche sulla capacità di modellare ruoli con una naturalezza scenica che il pubblico internazionale gli riconosce da decenni. La sua attività didattica, negli ultimi anni, è diventata altrettanto centrale: seguire una sua Masterclass significa entrare in un metodo che mette al centro la consapevolezza artistica prima della prestazione tecnica.

Il pubblico non resterà spettatore esterno. Sabato 7 dicembre, alle 20.30, il Teatro Pinelli apre le porte al Concerto Finale, un momento che traduce in musica tre giorni di lavoro serrato. Sul palco saliranno Camilla Vandoni, Wu Xuelin, Mattia Comandone, Lorenzo Martinuzzi, Gianandrea Navacchia e Takeshi Sawachii, accompagnati al pianoforte da Rodrigo Leal. L’ingresso è libero, un dettaglio non secondario se si considera il livello dell’artista e la possibilità per il pubblico di assistere a un percorso formativo che spesso rimane nascosto dietro le quinte dei teatri.

Sm@rtOpera, con la sua “Smarterclass”, conferma una linea ormai chiara: portare nel territorio una formazione musicale di qualità, rendendola accessibile e coinvolgendo professionisti che possono davvero cambiare il modo in cui i giovani cantanti vivono lo studio. Davanti a questa operazione culturale, Cuorgnè non fa da sfondo ma da catalizzatore: ospita l’incontro tra un artista di livello mondiale e una comunità che continua a investire nella musica come patrimonio vivo.

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