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24 Maggio 2025 - 10:55
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Data di inizio 30.05.2025 - 00:00
Data di fine 02.06.2025 - 00:00
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Dal 30 maggio al 2 giugno, tre città italiane saranno teatro di un'occupazione gioiosa e pacifica: è La Grande Invasione, festival della lettura che quest'anno abbraccia Ivrea, Aosta e, per la prima volta, Chieri. Nato nel 2013, il festival ha saputo costruire nel tempo un'identità originale, riconoscibile, resistente. Non è un salotto buono per l'intellighenzia, né una rassegna effimera fatta di selfie con l'autore. È un luogo vivo, dove il libro è pretesto, il linguaggio è strumento, il pensiero è protagonista.
Il cuore rimane Ivrea, città olivettiana per eccellenza, che fa della cultura civile una vocazione. Qui la Grande Invasione giunge alla sua tredicesima edizione con un programma densissimo. Spicca su tutti il nome di Roberto Saviano, protagonista di due appuntamenti teatrali intitolati "L'amore mio non muore", in dialogo con uno dei curatori del festival, Gianmario Pilo. Ma i nomi di rilievo non si fermano qui: Giulia Caminito, Paolo Rumiz, Giada Messetti, Francesco Piccolo, Emanuele Trevi, Stefano Nazzi, Concita De Gregorio, Matteo Saudino, solo per citarne alcuni. A colpire non è solo la quantità, ma la coerenza e la varietà dell'offerta: narrativa e saggistica, poesia e giornalismo, graphic novel e filosofia, musica e teatro.
Gli incontri si terranno in una costellazione di luoghi che disegna la mappa letteraria della città: il Cortile del Museo Garda sarà il cuore degli eventi principali; il Teatro Giacosa ospiterà gli appuntamenti teatrali; le librerie Galleria del Libro, Azami, Didattica Più, Cossavella, Mondadori e Mazzola saranno protagoniste della "notte delle librerie"; ZAC!, Santa Marta, il Museo Tecnologic@mente, il Centro Diurno Centonove, il Centro famiglie F.I.L.O., il Parco Lago di Città, il Centro Sillaba, l’Olivetti Leadership Institute e la Biblioteca civica saranno spazi vivi e disseminati di storie, dialoghi, letture, mostre e laboratori. Persino l’Archivio storico Olivetti Villa Casana, la Casa dell’ospitalità, Villa Girelli e l’Edicola di piazza Santa Marta accoglieranno eventi, così come Open Art House, Graphic Fighters, Spritz, Officine ICO, Kölla e Mama b ospiteranno mostre e performance visive. In caso di maltempo, gli eventi saranno spostati a Santa Marta o al Teatro Giacosa.
Grande spazio alla Piccola Invasione, la sezione dedicata ai giovani lettori, con incontri curati da Marianna Doria e Ludovica Giovine: da Bruno Tognolini a Francesca Leoni, da Gianumberto Accinelli a Giusi Quarenghi, la proposta per i più piccoli si distingue per profondità e inventiva. Non è un contenitore decorativo, ma un vero laboratorio permanente d'incontro tra l'infanzia e la parola.
Ad Aosta, alla sua seconda edizione, il festival si consolida. Qui la voce di Concita De Gregorio, intervistata da Paola Saluzzi, darà il via a una tre giorni fitta di eventi: da Mario Calabresi a Teresa Ciabatti, da Sergio Givone a Giuseppe Civati, fino alla presenza di ospiti internazionali come Jessica Anthony. Il programma si svilupperà tra il Teatro Plus, il Salone Ducale, l’Hôtel des États, lo Spazio Ad Forum, le librerie Briviodue e À la Page, e anche in luoghi inconsueti come Erbavoglio (via Sant’Anselmo), che ospiterà una giornata dedicata agli autori delle Edizioni Pedrini.
In una regione che spesso si sente ai margini del dibattito nazionale, La Grande Invasione rappresenta una finestra sul mondo e una lente sul presente.
Chieri è la novità assoluta. La cittadina collinare del torinese si affaccia per la prima volta sulla scena della Grande Invasione con un programma che unisce radicamento e ambizione. Gli spazi coinvolti includono l’Auditorium Leo Chiosso, la Biblioteca Civica Nicolò e Paola Francone, il Caffè Vergnano 1882, la Cappella di San Filippo, il Centro Commerciale Il Gialdo, e le tre librerie coinvolte: Della Torre - Ubik, Mondadori Centro Storico e Mondadori Il Gialdo. Gli incontri vedranno protagonisti Mauro Pescio, Andrea Pomella, Matteo Saudino, Giuseppe Civati, Eleonora Daniel, Ezio Abbate.
In tutte e tre le città, il festival mostra una capacità rara: quella di costruire una comunità temporanea ma reale. I lettori non sono spettatori passivi ma parte attiva di un processo che unisce parola e cittadinanza. E i libri, lungi dall'essere feticci, sono strumenti di accesso al mondo. Come ha scritto Domenico Starnone, la parola è "il più straordinario degli effetti speciali": e qui lo si prende sul serio.
A differenza di tanti festival che rincorrono il trending topic, La Grande Invasione affonda nella terra: è un festival lento, partecipato, quasi agricolo, dove le idee si seminano, si curano, si lasciano crescere. Ogni dialogo è un campo aperto, ogni incontro è un bivio. Non è una vetrina, ma un'officina.
Chi arriva a Ivrea, ad Aosta o a Chieri nei giorni dell'invasione si trova in una condizione straniante e feconda: ovunque si sente parlare di libri. Nei caffè, nei cortili, sui marciapiedi, tra un evento e l'altro. Il libro diventa lingua comune, e il festival diventa cantiere di umanità.
La Grande Invasione 2025 non è solo un programma, ma una postura. Un modo di stare nel mondo. Con umiltà, curiosità, e soprattutto con la consapevolezza che la letteratura non è evasione, ma immersione. Nelle vite degli altri, nel passato che ci interroga, nel presente che ci chiama, nel futuro che dobbiamo ancora scrivere.
Info e programma completo su: www.lagrandeinvasione.it
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