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Discoteca Olivetti, la musica che torna a far vivere l’anima della fabbrica

Due appuntamenti il 6 e il 21 dicembre per riscoprire il patrimonio culturale olivettiano: dagli ascolti del 1948 alle sperimentazioni del Novecento, un viaggio tra archivi, memoria e nuovi linguaggi musicali

Discoteca Olivetti, la musica che torna a far vivere l’anima della fabbrica

Villa Casana

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La storia torna a farsi musica negli spazi che più di ogni altro hanno rappresentato l’idea olivettiana di comunità, cultura e progresso sociale. Si chiama Discoteca Olivetti il nuovo progetto presentato dall’Associazione Il Timbro ETS e dall’Associazione Archivio Storico Olivetti: due appuntamenti, il 6 e il 21 dicembre 2025, per riscoprire un frammento prezioso della vita aziendale del Novecento, quando la fabbrica non era soltanto un luogo di produzione ma un laboratorio culturale avanzato.

L’iniziativa parte da una storia che gli archivi custodiscono con una precisione quasi affettuosa. È il 6 dicembre 1948 quando la Olivetti avvia un vero e proprio programma di educazione musicale rivolto ai dipendenti e alle loro famiglie. Le prime audizioni di dischi si tengono nei locali dell’asilo di Borgo Olivetti: ad aprire la stagione è il giovane Adriano Burbatti, che accompagna all’ascolto di Bach, Corelli, Scarlatti e Mozart. Due settimane più tardi, il 21 dicembre, il professor Giuseppe Maria Musso presenta il secondo concerto, con pagine di Vivaldi, Haendel, Bach e Gluck.

Sono gli anni in cui la Biblioteca Olivetti — tra incontri, dibattiti e conferenze — diventa un irresistibile polo culturale del dopoguerra: nel 1950, ad esempio, Roberto Leydi guida il pubblico in un viaggio attraverso cinquant’anni di musica, da Debussy a Bartok. In quegli stessi spazi si alternano voci come Norberto Bobbio, Leo Valiani, Bruno Migliorini, figure che contribuiscono a definire un modello culturale avanzato, unico nel panorama italiano del tempo.

Negli anni successivi, l’esperienza cresce e si trasforma: la Biblioteca, il Centro Culturale Olivetti e poi la Società Musicale di Giorgio Balmas aprono la strada a ciò che oggi chiameremmo sperimentazione. Jazz, musica popolare, musica elettronica, collaborazioni con Berio, Cage, Maderna, Nono: l’azienda incoraggia linguaggi nuovi, contaminazioni, ricerca. Un’eredità che ancora oggi stupisce per la sua modernità.

È proprio da questo patrimonio — ricchissimo, documentato, ancora poco conosciuto — che nasce la nuova Discoteca Olivetti. Il progetto vuole restituire alla città un tassello della sua identità e, allo stesso tempo, inserirsi nel circuito internazionale della musica colta, facendo di Ivrea un punto di incontro tra memoria, creatività e futuro. L’obiettivo dichiarato è costruire un percorso di valorizzazione che unisca archivi, divulgazione e musica dal vivo, creando un “unicum organico” di riferimento sia in Italia sia all’estero.

Il primo appuntamento è fissato per sabato 6 dicembre 2025, alle 18, nella suggestiva Mensa Gardella, l’ex mensa aziendale progettata da Ignazio Gardella e oggi uno degli spazi simbolo di “Ivrea, città industriale del XX secolo”. Sul palco tre musicisti molto diversi per provenienza ma uniti da un solido sodalizio artistico: Sergio Pires, principal clarinet della London Symphony Orchestra; Bastian Loewe, violinista cileno e camerista di fama; e il pianista eporediese Stefano Musso. Il programma è un viaggio nella modernità: Stravinskij, Shostakovich e Bartok, tre autori che hanno saputo guardare oltre i confini dei generi, intrecciando la musica europea con le suggestioni del jazz e delle nuove forme espressive del Novecento.

Si ascolterà la riduzione per trio dell’Histoire du Soldat di Stravinskij, i cinque brani per due violini di Shostakovich nella trascrizione di Atowmyan — “musica da film”, la definisce il comunicato — e, per concludere, i celebri Contrastidi Bartok, dedicati al leggendario clarinettista jazz Benny Goodman. Un repertorio che incarna perfettamente l’idea stessa della Discoteca Olivetti: mettere in dialogo mondi diversi per generare consapevolezza, curiosità, crescita.

Il secondo concerto è in programma domenica 21 dicembre 2025, alle 18, nella raffinata Villetta Casana, in coproduzione con EstOvest Festival. In scena la violinista Sara Mazzarotto e il violoncellista Claudio Pasceri, accompagnati dalla voce narrante di Guido Barbieri: un itinerario musicale che attraversa secoli e linguaggi, da Bach a Berio, per raccontare come la musica contemporanea sia figlia di una lunga tradizione di invenzione e libertà.

Entrambi gli appuntamenti prevedono un biglietto di 15 euro. Per il concerto del 6 dicembre la vendita è online sul sito de Il Contato del Canavese; per quello del 21 dicembre è richiesta la prenotazione via email fino a esaurimento posti.

La grafica del progetto — come indicato nell’immagine del comunicato, a pagina 4 del file — trae ispirazione da una storica locandina del 1956 dedicata alla Biblioteca Olivetti, un ponte visivo tra passato e presente che sintetizza il senso dell’iniziativa: custodire la memoria non come reliquia, ma come forza viva.

Con Discoteca Olivetti, Ivrea torna dunque a confrontarsi con la sua storia culturale più vera: quella in cui la musica non era intrattenimento, ma un modo per crescere come persone e come comunità. Una storia che oggi, grazie a queste due serate, ricomincia a risuonare.

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