Cerca

Pavone accende il Municipio per “Cities for Life” e rilancia la battaglia contro la pena di morte

La facciata del Municipio illuminata il 30 novembre e un convegno il 13 dicembre con la Comunità di Sant’Egidio confermano l’impegno del Comune per una cultura della nonviolenza e della giustizia umana

Pavone accende il Municipio per “Cities for Life” e rilancia la battaglia contro la pena di morte

Pavone accende il Municipio per “Cities for Life” e rilancia la battaglia contro la pena di morte

Dettagli evento

Il 30 novembre scorso Pavone Canavese ha partecipato alla Giornata internazionale “Cities for Life – Città per la Vita, Città contro la pena di morte”, un appuntamento globale che ogni anno riunisce migliaia di città di tutto il mondo attorno a un messaggio chiaro: la pena capitale non è giustizia, ma una ferita che continua a segnare interi sistemi giuridici e vite umane. L’iniziativa, nata su impulso della Comunità di Sant’Egidio, trae origine da una data simbolo della civiltà giuridica europea: il 30 novembre 1786, quando il Granducato di Toscana abolì per primo la pena di morte e la tortura, anticipando di decenni il resto del continente.

In questo contesto internazionale, anche Pavone ha voluto fare la sua parte, illuminando la facciata del Municipio. Una scelta simbolica, ma non meramente formale: l’Amministrazione ha voluto inserire il paese in quella che viene considerata la più grande mobilitazione planetaria contemporanea contro una punizione ancora oggi presente in numerosi Stati del mondo. Illuminare un edificio pubblico, spesso nel centro del paese, significa dichiarare pubblicamente la propria contrarietà a una forma di violenza istituzionalizzata e ribadire la necessità di percorsi di giustizia capaci di tutelare la vita umana anche nelle situazioni più difficili.

La Giornata del 30 novembre non rappresenta però un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso di approfondimento che il Comune ha deciso di proseguire con un evento aperto alla cittadinanza. Sabato 13 dicembre, alle 20.30, nella Sala Consiliare, si terrà infatti un convegno dedicato al tema, organizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. L’incontro sarà un’occasione per andare oltre gli slogan e affrontare, attraverso testimonianze dirette, riflessioni e contributi artistici, un tema che tocca i valori fondamentali della convivenza civile.

Alla serata interverranno Arianna Italiano, educatrice professionale e responsabile di Sant’Egidio in Canavese, e Piergiacomo Baroni, responsabile delle Convivenze di anziani della Comunità di Novara. Saranno loro a dare voce alle esperienze raccolte nel lavoro quotidiano del movimento, portando alla luce storie spesso dolorose ma essenziali per comprendere cosa significhi davvero la pena capitale in quei Paesi che ancora la applicano. Le loro testimonianze saranno accompagnate da letture, filmati e materiali scelti per restituire con lucidità e umanità la complessità del tema.

La serata includerà anche un momento teatrale scritto e interpretato da Mariagrazia Nemour, capace di offrire un ulteriore livello di coinvolgimento emotivo e riflessione. Seguirà una lettura scenica a cura di Catia Sale, mentre il gruppo musicale locale Kalamass intercalerà i vari interventi con brani legati al tema della pace, della giustizia e dei diritti umani. A moderare l’incontro sarà Michele Cavaliere, presidente del Consiglio comunale di Pavone Canavese, che guiderà il pubblico attraverso i diversi momenti della serata.

Con questa iniziativa il Comune sottolinea il proprio impegno verso una cultura della nonviolenza e della difesa della dignità umana. In un’epoca in cui il dibattito sui diritti è spesso piegato da tensioni geopolitiche e conflitti, scegliere di partecipare alla rete internazionale delle “Città per la Vita” non è soltanto un atto simbolico, ma un modo per ribadire che i valori fondamentali non possono essere sacrificati. La partecipazione di Pavone alla mobilitazione del 30 novembre e l’organizzazione del convegno del 13 dicembre testimoniano la volontà di mantenere vivo il confronto e di offrire occasioni di consapevolezza alla propria comunità.

L’invito rivolto ai cittadini è dunque semplice ma essenziale: partecipare, ascoltare, riflettere. Perché il rifiuto della pena di morte non è solo una posizione politica o un gesto formale, ma un elemento identitario di una società che sceglie di difendere la vita sempre, senza eccezioni.

cine

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori