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11 Gennaio 2017 - 11:18
L’addio più doloroso. L’unico che la società avrebbe dovuto ad ogni costo evitare. Invece... Invece anche l’ultima bandiera del calcio nostrano sembra essersi definitivamente ammainata. Nel silenzio generale e in un rimbalzarsi di giustificazioni che non rendono giustizia ad una carriera scintillante - legata a doppio filo ai colori blucerchiati - e ad un professionista che avrebbe meritato maggior rispetto, oltre ad una differente uscita di scena. Questo e molto altro avrebbe meritato Vincenzo Gaudio Pucci, che da qualche giorno invece non fa più parte della rosa della Pro Settimo Eureka. Il portiere classe 1982, capitano e anima della squadra, ha deciso di farsi da parte senza far rumore, com’è nelle sue corde. Pacato ma al contempo carismatico, l'estremo difensore lascia la sua seconda casa con la delusione negli occhi e nel cuore. Si dirà che lascia per i troppi infortuni che lo hanno attanagliato, in realtà lascia perché “costretto” a farlo, non rientrando più nei piani tecnici di una stagione maledetta, nata sotto una stella sbagliata con un nuovo allenatore che non lo ha mai visto né gli ha riconosciuto i suoi gradi. E che alle prime prestazioni incolore lo ha pubblicamente delegittimato, mettendolo di fatto ai margini del progetto, sfruttando anche la contemporanea esplosione del suo giovane sostituto.
L’addio del capitano segue di poche settimane quello di un altro giocatore simbolo come Mattia Piotto, unico vero prodotto del vivaio blucerchiato, ceduto in prestito al Borgaro fino al termine della stagione. Due casi non certo distinti, attraverso i quali la Pro Settimo Eureka ha voluto recidere con il recente e glorioso passato. In società hanno provato invano a convincere Gaudio Pucci a cambiare idea. La decisione era però ormai presa da tempo, sin dalla scorsa estate quando il capitano aveva già paventato l’ipotesi di una cessione. L’aria si è fatta pian piano più pesante, diventando irrespirabile dopo l’ultima sessione di mercato e in particolar modo dopo quello svincolo negato, parso come l’ennesimo “affronto” ingiustificato che ha sancito la frattura. Insanabile almeno fino a luglio, o comunque fino a quando Gaudio Pucci non verrà considerato ancora un elemento indispensabile della e dalla Pro Settimo Eureka.
Gabriele Rossetti
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