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27 Luglio 2017 - 09:59
Era tornato dopo diverso tempo a vedere come fosse la situazione nei suoi appezzamenti, in località Sarti a Lombardore.
Ma una volta arrivato al cancello che portava ai suoi terreni, aveva trovato un nuovo lucchetto e, come se non bastasse, molte piante “strane”, ovvero marijuana.
“Queste piante non le coltivo di certo io”, ha detto un pensionato di 65 anni ai carabinieri di Leini. Di qui l’avvio delle indagini, che ha permesso di mettere le manette ai polsi di Vittorio e Simone D., di 20 e 27 anni, i fratelli residenti a Lombardore che nei giorni scorsi sono stati arrestati - ora ai domiciliari - dai carabinieri della stazione di Leini per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio.
Undici le piante, alte tre metri, poste sotto sequestro. Nell’ambito della stessa operazione, i militari hanno denunciato due studenti, di 22 e di 30 anni, anche loro di Lombardore, poiché è emerso che gli stessi avevano curato la piantagione con i due fratelli.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari, sono state rinvenute altri quantitativi di marijuana pronti per essere messi “sul mercato”, oltre a bilancini di precisione e il materiale per il confezionamento.
Ma anche due quaderni, piuttosto curiosi. Nel primo, i fratelli annotavano tutti i cambiamenti delle piantine, dal colore all’altezza, con tanto di promemoria per come farle crescere in modo corretto, come da “manuale”.
Nell’altro, invece, erano presenti dei nomi e accanto delle cifre. Ovvero quanto ognuno dei quattro riusciva a piazzare sul mercato e quanto riusciva a ricavarne.
Ai carabinieri, i fratelli hanno detto che coltivavano per “arrivare alla fine del mese e permettersi una piccola operazione” che costava attorno ai 3mila euro.
Gli inquirenti ora stanno cercando di capire se Vittorio e Simone stessero operando per conto proprio o se facciano parte di una più ampia organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona del Basso Canavese.
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