C’era un’atmosfera strana, lunedì mattina, alla periferia di Verolengo.
L’aria era fredda, dietro il Santuario della Madonnina, alla periferia della città.
E niente aveva a che vedere con la festa festa patronale e nemmeno con la temperatura mite di fine estate.
Era un’atmosfera silenziosa, quasi lugubre, che faceva presagire che qualcosa di strano stava per accadere.
Sono arrivati 250 agnelli, ieri mattina, 12 settembre nel paese del Verro.
Sono arrivati da tutto il territorio piemontese.
Erano diretti al mattatoio di strada Antica per Crescentino
16, il più grande nel giro di chilometri.
Erano lì, in attesa di essere uccisi. In nome di una religione, l’Islam. In nome di un sacrificio, quello di Abramo.
Ieri, lunedì 12 settembre, ricorreva il decimo giorno del mese lunare islamico di Dhu al Hijjah, la Festa del Sacrificio, una delle più grandi per i fedeli musulmani.
Secondo il Corano, si celebra la prova superata da Abramo, a cui venne chiesto di immolare il figlio Isacco in onore del suo Dio.
Ieri mattina si è svolta la prima parte del rito. I 250 agnelli sono stati soppressi da Za.ra Carni secondo le norme sanitarie per poi essere trasportati a Torino per la cerimonia del Sacrificio.
Lì, ad attenderli, una folla di fedeli musulmani e anche l’Imam.
Ma qui, a Verolengo, veder arrivare camionate di agnelli non è una novità. Non più.
Non è la prima volta che vengono uccisi così tanti animali in un colpo solo.
A Pasqua, fanno infatti sapere dagli uffico munali, pare che ne vengano sacrificati molti di più.
Sempre in nome di una religione. Sempre in nome di un sacrificio….