E’ la storia di una guerra cominciata dietro i banchi del Consiglio comunale e che nel giro di qualche settimana finirà in un’aula di tribunale.
I protagonisti della vicenda che sta tenendo banco in tutto il paese, sono gli eterni nemici Rosanna Giachello e Luigi Borasio, rispettivamente sindaco e consigliere di minoranza.
Si sono denunciati a vicenda, per parole che entrambi avrebbero pronunciato uno nei confronti dell’altro in diverse occasioni.
Anche, e soprattutto, attraverso le pagine di questo giornale.
Tutto è cominciato nel 2015 quando, il sindaco Rosanna Giachello dà i voti ai consiglieri di minoranza motivando ogni numero con un commento. Borasio? Borasio si becca un “bel” quattro, giustificato, tra le altre cose, dall’ aver tenuto, durante il suo mandato, un “atteggiamento è un palese conflitto di interessi tra la professione che svolge sul territorio e il ruolo amministrativo”.
Da qui la decisione di procedere per vie legali.
“Mi sono sentito offeso in qualità di professionista”, spiega solo oggi le sue ragioni il consigliere.
Il primo cittadino ha scoperto di essere stata querelata solo una decina di giorni fa, quando ha ricevuto dal postino una notifica a comparire dal tribunale di Ivrea.
“Borasio si riferisce ad articoli comparsi nel 2015 – spiega Giachello -. Due erano comparsi su La Voce ed un altro sulla Nuova Periferia. Dice che ho messo in dubbio la sua professionalità di medico, quando quella io non l’ho mai messa in discussione”.
“La Procura – aggiunge – aveva deciso di archiviare quella denuncia perchè riteneva che non ci fossero gli estremi per proseguire, ma l’avvocato di Borasio ha respinto l’archiviazione”.
Finita qui? Neanche per idea. Giachello infatti ha deciso di rispondere, pane al pane e vino al vino, cioè alla stessa maniera.
“Durante il Consiglio comunale dello scorso 6 luglio mi ha dato della cretina in pubblico”, riferisce.
Si discuteva se fosse più importante fare la lotta alle zanzare o lottare contro l’ampliamento della discarica di Torrazza.
“Come lui si è sentito sminuito come professionista io mi sono sentita offesa in qualità di primo cittadino. L’altro giorno sono andata in caserma, in modo tale da fargli avere la notifica già in giornata”.
In attesa dell’udienza, che si terrà a Ivrea il prossimo 6 dicembre, Borasio sostiene di non aver mai pronunciato quella parola. O meglio, di non ricordarsene.
“Ho parlato di ‘cretinate’ ma non ho mai dato della cretina al sindaco – commenta il consigliere -. All’inizio dell’ultimo Consiglio comunale il suo consigliere di maggioranza Claudio Casarin lo ha fatto inserire con una una postilla sull’approvazione dei verbali della seduta precedente. Non ci sono registrazioni di quanto avvenuto il 6 luglio, se ho detto quella parola dovranno dimostrarlo in modo concreto”.