“Così Venaria non potrà più dire la sua sul tracciato”
La questione legata all’uscita dall’Osservatorio Tav è stato uno degli elementi caratterizzanti il nuovo numero di “Venaria Oggi”, l’informatore dell’Amministrazione Comunale che nelle scorse settimane è stato distribuito nelle buche delle lettere di tutti i venariesi.
Dall’editoriale del sindaco ad un articolo interamente dedicato all’argomento, fino ad arrivare ad uno degli spazi dedicati ai pensieri dei diversi gruppi consiliari.
Non una novità, dato che la fuoriuscita dall’Osservatorio era uno dei capisaldi della maggioranza pentastellata da tempo immemore.
Ma per i Moderati, nei discorsi fatti dal sindaco Falcone e dal consigliere Guido Ruento ci sono delle “forti incongruenze”, precisano Maurizio Russo e Viviana Andreotti.
Nell’editoriale Falcone spiega come la fuoriuscita faccia seguito “ad una richiesta di coloro che mi hanno votato alle scorse amministrative, in una sessione elettiva democratica”.
Poi, nell’articolo dedicato, parla della questione legata alle compensazioni. E da una parte afferma come “le colossali risorse destinate al Tav, pari a 8,6 miliardi di euro, debbano essere destinate alle emergenze del territorio piemontese, verso servizi volti al miglioramento della qualità della vita”.
Mentre Guido Ruento, che ha parlato al posto della capogruppo Raffaela Cantella, afferma come la tanto decantata “opzione zero” – vale a dire l’uso dell’attuale linea ferroviaria – sia stata “eliminata dal Governo Berlusconi nel 2010 assieme al dialogo con gli oppositori al progetto”.
Per Russo e Andreotti queste sono affermazioni “che non giustificano la fuoriuscita dall’Ente, perché ora Venaria sarà in balia degli eventi e non potrà dire la propria sull’argomento né seguire l’andamento del tracciato. E’ anche curioso come il sindaco affermi in commissione che Venaria sia fuori dal 2009, quando ci sono atti che ci vedono protagonisti attivi con l’architetto Sorbo fino al maggio scorso. Come sempre cercano di gettare fumo negli occhi dei cittadini senza però dare spiegazioni concrete sul perché siano fuori dall’Osservatorio. Ma soprattutto ammettono che l’opzione zero non esista più, mentre a Torino e in Val di Susa continuano ad affermare l’esatto opposto”.
I due moderati, infine, pongono l’accento su quanto richiesto dalla Sorbo in occasione della conferenza dei Comuni della Gronda Ovest del maggio scorso: “Aveva chiesto per Venaria fondi compensativi per realizzare il Movicentro, la rilocalizzazione della fermata ferroviaria Rigola verso lo svincolo della tangenziale in direzione dello Stadium e la copertura della tangenziale nel tratto fra corso Garibaldi e strada di Lanzo. Adesso non sappiamo cosa ci spetterà: da qualche mese brancoliamo nel buio”.