Una società calcistica di Venaria costretta a migrare a Torino per proseguire l’attività sportiva perché nella Reale non c’è posto al “Don Mosso” di via San Marchese.
Sembra un paradosso ma è quanto sta accadendo da mesi all’Asd Real Venaria, l’ex Atletico Antonelli, il sodalizio del presidente Davide Ingoglia che da otto anni fa sport con ben 100 tesserati, di cui 26 appartenenti alla prima squadra – che milita nel campionato di calcio di Seconda Categoria Girone “F” – ed 85 bambini della scuola calcio (aperta ai ragazzi fra i 6 ed i 13 anni, ndr) con 25 fra allenatori, istruttori, dirigenti e collaboratori.
“E di questi – commenta Ingoglia – oltre il 75% è residente a Venaria e gli altri arrivano dalle vie di Torino confinanti con Venaria. Da otto anni, con grande orgoglio, contribuiamo positivamente alla buona immagine della città della Reggia. Eppure non basta per essere trattati alla pari di altre società”.
Perchè il Real Venaria era arrivato secondo dietro il Venaria nel precedente bando di gestione del “Don Mosso”, bando revocato da poco dall’amministrazione comunale pentastellata perché il Venaria non sta pagando le utenze e i costi gestionali.
“Da ottobre ad oggi nessuno dell’Amministrazione Comunale ha preso veramente a cuore la nostra problematica – sostiene Ingoglia – Ci hanno ascoltato ma fatti tangibili zero, perché siamo ancora costretti a giocare con la prima squadra all’Orione Vallette, pagando 120 euro all’ora per gli allenamenti ed un forfettario per le partite. Ovvero ben 10mila euro all’anno. Tutto perché il Venaria ci nega l’accesso ai campi”.
La situazione non muta per la scuola calcio, che si allena e gioca nei campi di calcio a 8 della piscina di via Di Vittorio: “E qui paghiamo 60 euro l’ora, oltre ad aver acquistato il doppio delle attrezzature vista la divisione dalla prima squadra. E, come se non bastasse, non abbiamo possibilità di organizzare tornei e di fare ‘cassa’ per bilanciare le uscite mensili: in un anno, la scuola calcio ci costa 20mila euro e il totale sale a 30mila. E’ vero, una parte di questi soldi viene ripianata dalla quota di ogni singolo giocatore della scuola calcio, ma siamo sempre in passivo”.
La società gialloblù da tempo ha bussato alla porta del Venaria per chiedere l’uso di uno dei quattro campi del “Don Mosso”, magari uno di quelli con la tribuna “per fare un po’ di cassa – prosegue il patron – e invece continuano a risponderci picche nonostante saremmo disposti a pagare la quota d’affitto. Ma la cosa sconvolgente è che pur essendo stato stralciato il bando, il Venaria continua a giocare e noi, che ne avevamo diritto, no. Questa amministrazione premia una società che non paga invece di una che pagherebbe tutto il dovuto. E, con apposita delibera comunale, aumenta di appena il 10% la parte a carico del Venaria, continuando ad ignorare ogni doverosa contestazione alla società. A noi sinceramente interessa soltanto una sistemazione adeguata a costi congrui rispetto agli altri sport e le altre associazioni della città. Siamo stanchi e stufi di false promesse ed essere spremuti da costi inaccettabili. Servono maggiori tutele per chi, come noi, si impegna quotidianamente a far praticare sport ai bambini e ragazzi, per la maggiore di Venaria Reale, con il sano contributo di decine di collaboratori che gratuitamente e volontariamente si adoperano per un fine meramente sociale e sportivo”.
Sediamoci tutti intorno ad un tavolo e parliamone
“Occorrerebbe si trovassero attorno ad un tavolo e si chiarissero una volta per tutte. Noi come amministrazione comunale siamo anche disposti a fare da arbitri, ma di più non possiamo davvero fare perché siamo in regime di concessione straordinaria del Don Mosso in attesa del bando di affidamento del prossimo giugno”.
Sono queste le parole del vicesindaco di Venaria, Angelo Castagno (in foto), nelle ore immediatamente successive al caso “Real Venaria”.
Per il braccio destro di Roberto Falcone la questione è strettamente correlata “a malumori interni fra le due parti interessate da questo contenzioso – spiega – ovvero il Venaria Reale e il Real Venaria. Bisogna precisare che il bando a cui fa riferimento il presidente Ingoglia non è più attivo da tempo, da quanto come amministrazione abbiamo deciso di revocarlo per inadempienze dello stesso Venaria Reale e contestualmente riprendendo come Comune la gestione della struttura, fino ad oggi in mano alla Asm. Allo stesso tempo, visto che il nostro provvedimento era stato deliberato dopo l’avvio della stagione sportiva in corso, abbiamo deciso di concedere l’uso delle strutture al Venaria Reale fino a giugno. Conscio della situazione del Real Venaria, ho convocato più volte le parti, anche in maniera separata e ognuna rimane sulle proprie posizioni. Da una parte il Venaria che ha strutturato la stagione con la piena disposizione della struttura, salvo quando i campi sono impegnati da altre squadre. Dall’altra, il Real Venaria che mira ad avere un campo tutto per sé per l’attività della scuola calcio e della prima squadra. L’impegno lo abbiamo messo e lo metteremo per aiutare le squadre del territorio. Da giugno la musica cambierà grazie al nuovo bando ma le società dovranno pagare con regolarità le utenze e compiere la manutenzione ordinaria. Ma anche quella straordinaria, perché il bando potrebbe essere anche di 10-15 anni se la vincitrice garantirà i lavori di adeguamento strutturale”.