Sono preoccupati i genitori dei ragazzini che frequentano la scuola elementare Guido Gozzano di via Roma. All’inizio del nuovo anno scolastico, lo scorso settembre, hanno trovato ad attendere i bambini sul banco di scuola una spiacevole sorpresa: una crepa profonda, evidente, correva lungo il pavimento della classe 1B, e si scorgeva anche sul soffito del piano sottostante, adibito a refettorio. E’ scattato l’allarme. Se n’è discusso nella prima riunione dei genitori. Davanti agli occhi il ricordo delle immagini agghiaccianti della scuola di Rivoli, dove il soffitto aveva ceduto alcuni anni fa uccidendo degli scolari. Anche quella scuola era stata dichiarata a norma e quindi agibile. La classe è stata spostata nell’aula multimediale, l’aula chiusa in attesa di rattoppare quella ferita nel cemento. Non s’è saputo più nulla ma la preoccupazione è rimasta durante l’utilizzo quotidiano della sala mensa. La crepa, intanto, è spartita. E dopo due mesi l’altra settimana la Direttrice Didattica Maria Assunta Gruoso ha comunicato la riapertura dell’aula della 1B con una circolare inviati ai docenti e ai genitori in cui cita una perizia tecnica, istruita su incarico del Comune dall’Ingegner Walter Primo, e verifiche effettuate dall’Ingegner Virgilio Chiono del Pool Engineering Studio Associato San Giorgio Canavese e dai Vigili del Fuoco. “Considerato – è scritto nella stessa perizia – cbe la fessura presente nell’edificio scolastico dovuta a fenomeni di dilatazione è stabile nel tempo, allo stato attuale si esclude che vi siano danni strutturali che possano pregiudicare la sicurezza e l’incolumità degli alunni e del personale docente…”. “Ci rimettiamo al giudizio dei tecnici – commenta Michela, mamma di Martina, insieme ad altri genitori -. Vero è che l’ansia e la paura restano. Cerchiamod i fidarci delle istituzioni ma non è semplice”.

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